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Carcere e multe per chi maltratta gli animali.

Approvata la legge. La deputata fondatrice della Lega italiana difesa animali e ambiente (Leidaa) segnala episodi quotidiani di crudeltà.

È contenta.
«Felicissima. Questa è una grande vittoria non solo mia ma dell’Italia intera, di tutti quelli che amano gli animali e vogliono che siano rispettati. E siamo tanti».

C’è voluto tempo.
«Sono vent’anni che aspetto. E quattro legislature. Finalmente è successo, è una riforma storica, epocale». Il Senato ha approvato la legge che punisce maltrattamenti e violenze verso gli animali, anche con il carcere.

Un fenomeno tristemente diffuso, purtroppo.
«Non c’è giorno in cui non mi venga segnalato un caso di tortura, abbandono o crudeltà. Ci ho lavorato tanto e sono orgogliosa che la legge porti il mio nome».

Cosa cambia?
«Il titolo IX bis del codice penale non tutelerà più il sentimento dell’uomo, ma direttamente gli animali in quanto esseri senzienti».

In termini concreti?
«Mettiamo fine alla quasi totale impunità. Adesso chi uccide un animale rischia fino a 4 anni di carcere e una multa fino a 60 mila euro».

Puniti i maltrattamenti.
«Prevedono due anni di reclusione più una multa fino a 30 mila euro».

Catene vietate.
«È ora di abolire questa abitudine medievale».

Così come i combattimenti tra cani.
«Il reato si configura anche per chi assiste o partecipa a questi eventi clandestini».

Qualcuno però si era messo di traverso.
«Una forza politica dell’opposizione ha cercato di fermare la riforma. Hanno cercato di screditarmi, ma sono abituata a lavorare duro. I loro tentativi sono stati vani».

Chi è stato?
«Non meritano menzione. Però non ci sono riusciti, oggi è legge. E l’Italia è addirittura avanti rispetto al resto dell’Europa».

Un primato positivo, una volta tanto.
«Tutte le leggi per gli animali sono arrivate con il centrodestra. Ringrazio chi ha creduto nella legge e voluto un iter di approvazione veloce».

Come pensa sarà accolta la nuova norma?
«La maggioranza degli italiani ama gli animali e vuole che siano rispettati».

Ha una dedica speciale.
«Voglio dedicare questa riforma alle vittime mute di gesti crudeli, come il cane Angelo e il gatto Leone. Gli avevamo promesso giustizia e la avranno».


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