Braccialetti elettronici, Nordio accusa le vittime.
Di fronte ai problemi di funzionamento dei braccialetti elettronici, il ministro della Giustizia ha attribuito la responsabilità della soluzione alle vittime. Durante un intervento al Senato, ha suscitato polemiche tra centri antiviolenza e opposizioni, oltre che tra i familiari delle vittime. Affermando che il funzionamento dei dispositivi è spesso “incompatibile” con i mezzi di trasporto, ha suggerito di fornire un’allerta alle vittime, affinché possano rifugiarsi in luoghi più sicuri.
Le dichiarazioni sono giunte dopo che, nei mesi precedenti, il tema dei braccialetti elettronici era stato al centro di controversie, a causa di incidenti tragici legati al loro malfunzionamento. Una presidente di un centro antiviolenza ha definito irresponsabile l’affermazione del ministro, sottolineando l’importanza di contattare le strutture di supporto invece di cercare rifugio in luoghi come chiese o farmacie. Ha evidenziato che le responsabilità non dovrebbero ricadere sulle donne, ma piuttosto sullo Stato e il suo impegno verso la protezione delle vittime. Ha anche segnalato l’assenza di un monitoraggio adeguato sui dispositivi.
Secondo un’altra presidente di un’associazione, la dichiarazione del ministro rappresenta una gravissima forma di delega delle responsabilità. Ha chiarito che il braccialetto dovrebbe essere uno strumento utile se gestito correttamente e con risorse adeguate. Ha chiesto una formazione specifica per il personale delle forze dell’ordine, in modo da garantire un monitoraggio efficace del rischio.
La sorella di una vittima di omicidio, uccisa dal marito nonostante il braccialetto elettronico, ha criticato duramente le dichiarazioni, affermando che non esiste un luogo più sicuro della propria casa. Ha invitato a implementare misure più efficaci per garantire la sicurezza delle vittime.
Le opposizioni hanno espresso il loro disappunto, sottolineando che il buon funzionamento dei braccialetti non può essere scaricato sulle donne. Hanno richiamato l’attenzione su importanti questioni come l’uso efficace degli strumenti e la formazione del personale. Le affermazioni del ministro sono state considerate inaccettabili, con richieste per un intervento concreto nel contrasto alla violenza.