Appalti a Sorrento, collaboratore ammette: «Tangenti».
Il sindaco di Sorrento ha accusato un lieve malore e ha scelto di non rispondere, chiedendo di essere ascoltato dai magistrati il prima possibile. È in carcere da tre giorni dopo l’arresto in flagranza per una mazzetta di 6000 euro. Il suo collaboratore ha deciso di confessare, confermando la presenza di una tangente e fornendo ulteriori elementi utili alle indagini. Anche lui sarà interrogato nei prossimi giorni.
Ieri mattina, presso il carcere di Poggioreale, si sono tenuti gli interrogatori di convalida per i due arrestati, accusati di induzione indebita a dare o promettere utilità. Per entrambi, il giudice ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere per due appalti, come richiesto dai pubblici ministeri. Le indagini, delegate ai finanzieri del Gruppo di Torre Annunziata, sono in corso dal 2022.
Se il sindaco ha scelto il silenzio per valutare l’accusa, il collaboratore ha optato per una dichiarazione, ammettendo parzialmente gli addebiti.
La cena
Il blitz delle forze dell’ordine ha portato all’arresto in flagranza dei due, mentre erano ospiti di un imprenditore assegnatario di un appalto per un servizio di mensa scolastica. I finanzieri avevano piazzato cimici e una telecamera nel locale, dove il collaboratore è stato ripreso mentre conteggiava i soldi della tangente. Le banconote erano state fotocopiate per documentare l’infrazione e incastrare i responsabili.
Gli indagati
Le indagini proseguono e coinvolgono altri indagati, tra cui un sensitivo, un consigliere comunale che avrebbe ideato un sistema per gestire fondi pubblici, e un assistente territoriale della vicepresidente del Parlamento europeo, attualmente coinvolto in affidamenti sospetti. Quest’ultimo ha smentito di essere stato perquisito, mentre i finanzieri hanno acquisito documentazione presso gli uffici comunali, rivelando un possibile caso di corruzione.
Gli appalti
I due indagati principali hanno già avuto l’opportunità di presentare la propria versione dei fatti, ma sono nel mirino degli investigatori diversi appalti e affidamenti, tra cui i lavori di restyling dello stadio Italia, affidamenti ad associazioni culturali e gestione diretta di fondi da parte del sindaco. Si sospettano irregolarità anche in altri progetti pubblici, inclusi la riqualificazione dell’eliporto e il restyling di edifici pubblici.