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Agente antiterrorismo infiltrato in Potere al Popolo.

Un giovane è rimasto tra le file di un partito per dieci mesi, partecipando a tutte le principali iniziative. I primi dubbi sono emersi dopo la manifestazione del Primo maggio, con tre interrogazioni presentate al ministro dell’Interno.

Era un agente della «antiterrorismo» il giovane 21enne che avrebbe militato sotto copertura nelle file di Potere al popolo. Uscito dalla scuola di polizia nel 2023, inizialmente assegnato alla Questura di Milano, poi trasferito alla «antiterrorismo». Documenti del ministero dell’Interno rivelano che dal settembre 2024, il giovane era attivo tra i militanti del partito, presentandosi come uno studente fuori sede proveniente dalla Puglia. Nonostante la sua attività a Napoli, mantenne il legame con la sua regione, risiedendo a Napoli durante la settimana e tornando a casa nel fine settimana.

L’attività in prima linea e i primi dubbi

Mentre si trovava a Napoli, il giovane partecipava attivamente a varie iniziative, inclusi blocchi degli sfratti e lotte studentesche. Dopo il Primo maggio, però, quando fu avvistato a un tavolo con due uomini in giacca e cravatta, iniziarono a sorgere dei dubbi. Le indagini iniziali non avevano rivelato nulla di sospetto; nonostante fosse «sotto copertura», utilizzava sempre il suo vero nome e non erano state trovate foto che lo ritraessero in divisa. Solo un’analisi approfondita della sua rete di contatti ha permesso di scoprirne l’occupazione.

La versione «ufficiale» e le interrogazioni parlamentari

Le fonti al momento negano quanto accaduto, dato che l’attività degli agenti sotto copertura deve coinvolgere l’autorità giudiziaria. Per chiarire questa situazione, sono in fase di preparazione tre interrogazioni al ministro dell’Interno. Voci di insabbiamenti e tentativi di confusione sul caso sono state sollevate da esponenti parlamentari.


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