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Affitti brevi, annullate restrizioni per le keybox.

Le strutture ricettive, come b&b e case vacanze, possono finalmente tirare un sospiro di sollievo. Il Tar del Lazio ha annullato una circolare del ministero dell’Interno che obbligava i gestori a identificare gli ospiti di persona, rendendo di fatto inoperativi i sistemi di self check-in come le keybox. Il ricorso era stato presentato a novembre del 2024 e accolto dai giudici il 27 maggio.

Contenuti della circolare del ministero dell’Interno

La circolare, datata 18 novembre 2024, obbligava i gestori delle strutture ricettive a verificare l’identità degli ospiti di persona, escludendo la possibilità di farlo da remoto. Questa modalità non garantiva la corrispondenza tra il documento e il suo portatore, mettendo così al bando i lucchettoni per il self check-in, diffusi soprattutto in aree centrali come Roma.

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Risposta al Tar

La federazione coinvolta ha impugnato il provvedimento, risultando vittoriosa secondo il Tar del Lazio. I giudici hanno sostenuto che l’obbligo di identificazione di persona contrasta con l’intento di semplificazione amministrativa previsto da una legge del 2011, pensata per facilitare le operazioni imprenditoriali, incluse le keybox.

Inoltre, i giudici hanno notato che l’identificazione di persona non garantisce necessariamente l’ordine e la sicurezza pubblica, poiché l’alloggio potrebbe essere utilizzato anche da persone non identificate dal gestore.

La circolare, infine, non forniva giustificazioni sufficienti riguardo all’obbligo imposto, facendo riferimento in modo generico a un aumento delle locazioni brevi su scala nazionale, senza dati a supporto di tali affermazioni.

La sentenza ribadisce che la sicurezza non deve ostacolare l’evoluzione del settore, e che le normative devono rispondere alle reali necessità contemporanee, in modo da rendere il turismo più competitivo.

Situazione a Roma

A Roma, si sta procedendo con la rimozione dei lucchettoni tramite una task force. Diverse azioni sono state avviate, molte delle quali sotto la supervisione dell’assessore al Turismo. Tuttavia, il governo comunale continua a perseguire la propria linea, affermando che le misure di tutela e decoro non sono influenzate dalla circolare annullata. Le keybox su spazi pubblici rimangono illegali e si è data priorità alla rimozione delle oltre 500 già identificate. Anche i lucchetti su edifici privati, che affacciano su spazi comuni e non autorizzati, saranno rimossi.


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