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Abusi edilizi in Sicilia, Corte Costituzionale vieta sanatorie.

La Consulta ha dichiarato infondate le questioni di legittimità sollevate sulla legge che prevede il divieto di costruire case troppo vicine al mare: «Quel divieto è direttamente e immediatamente efficace anche per i privati»

Un’importante vittoria nella difesa dell’ambiente e dei paesaggi ha portato a un pronunciamento giuridico significativo. La Corte Costituzionale ha confermato il divieto di costruzione entro i 150 metri dal mare.

Con la sentenza 72/2025, depositata il 23 maggio, la Consulta ha respinto le questioni di legittimità sollevate dal Cgars riguardo all’articolo 2, comma 3 della l.r. 15 del 1991, che stabilisce l’applicazione immediatamente efficace del divieto assoluto di edificazione entro i 150 metri dalla battigia, in base all’articolo 15 della legge regionale n.78 del 1976.

I giudizi riguardano “provvedimenti comunali di diniego di domande di condono edilizio relativi a opere costruite in assenza di titolo a meno di 150 metri dalla battigia per un periodo specifico”, come comunicato da Legambiente. Gli ambientalisti esprimono soddisfazione per il blocco a ogni ipotesi di sanatoria in Sicilia.

Viene evidenziata l’importanza storica di questo divieto sia per la salute del pianeta sia per la legalità. Si sottolinea la fine delle incertezze interpretative sulla corretta applicazione della norma, che già cinquant’anni fa stabiliva l’inedificabilità nella fascia di 150 metri dal mare. Nonostante ciò, si è continuato a costruire illegalmente.

Le voci di possibili sanatorie per case abusive in Sicilia avevano suscitato forte attrito politico. I sindaci e le opposizioni avevano messo in guardia riguardo ai pericoli di tale proposta, che avrebbe potuto favorire chi ha costruito in modo abusivo.

In Sicilia vi sono circa duecentomila case abusive dinanzi al mare.

Il sindaco di Carini, dopo aver demolito numerose costruzioni abusive, ha messo in evidenza i danni che il condono potrebbe causare, supportando l’idea che tale iniziativa legittimerebbe l’abuso a danno della comunità e del paesaggio.

Il pronunciamento della Consulta è visto come fondamentale, poiché negli ultimi 35 anni quasi il 9% della costa è stato cementificato nonostante l’inedificabilità. Si auspica una rapida demolizione degli edifici abusivi per restituire le spiagge alla loro naturalità.

La lotta contro le costruzioni abusive ha visto vari sindaci in prima linea, come Enzo Bianco e Angelo Cambiano, quest’ultimo sfiduciato dopo le sue azioni contro l’abusivismo. La questione del peso elettorale dei proprietari di case abusive è stata sottolineata.

Solo tra il Palermitano e l’Agrigentino vi sono 200 mila case da sanare, e il peso elettorale della loro proprietà è significativo.

La lotta per la legalità in Sicilia si fonda sulla difesa del territorio dagli abusi edilizi, e la tutela delle splendide coste è decisiva per il futuro dell’isola.


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