Vorrei ispirare i giovani verso la passione per i motori

La Citroën 2CV non è solo un’automobile, è un simbolo di libertà, ingegno e stile di vita. A Beinette, è stato creato un luogo dedicato a questo modello iconico: un museo ricco di esemplari unici, storie curiose e invenzioni originali.
È un’avventura su quattro ruote, fatta di passione, creatività e un amore duraturo per una vettura che è diventata leggenda.
Quando è scoppiata la scintilla con la 2CV?
“Da sempre sono legato al marchio Citroën, per il quale ho iniziato a lavorare nel 1967. Nel 1991, dopo la fine della produzione delle 2CV, abbiamo fondato un club italiano per conservare il mito di questa auto che rappresenta uno stile di vita. Così è nato il Club Citroën 2CV e Derivate Italia, che è arrivato a oltre 5mila tesserati. Una passione che c’è sempre stata”.
La sua prima macchina è stata dunque una 2CV?
“In realtà no, la prima che ho guidato è stata una Dyane 6. Quando ho preso la patente, ho comprato una 2CV grigia da un veterinario e l’ho subito ridipinta di rosso”.
Un lavoro è prima di tutto una passione e che ha dato vita anche a un museo…
“Sì, qui abbiamo realizzato un museo dove si possono ammirare vari tipi di 2CV, modellini e curiosità pubblicitarie”.
C’è un modello particolare con solo 3 chilometri, come mai?
“L’ho acquistata per conservarla, non per usarla. È come un’opera d’arte, non l’ho mai usata”.
Ne ha una preferita in assoluto?
“La mia preferita è la 2CV Primavera, ma la ‘chicca’ è la Citroën 2CV Sahara, che è un bimotore d’origine”.
Tra le sue idee, c’è anche quella di far volare una 2CV a pedali, ma quale è stata l’iniziativa più pazza?
“La mia prima pazzia è stata creare una 2CV con sospensioni della DS. Ho messo le sospensioni idropneumatiche e un motore adatto, e ho chiamato la macchina 2CV9”.
C’è stato anche un omaggio al circuito di Le Mans…
“La storia di questa 2CV, chiamata Le Mans, è curiosa. Ho scoperto che il telaio era di Jean Rondeau, ma dopo ricerche non siamo riusciti a capire come potesse essere la carrozzeria. Così abbiamo realizzato un modello ispirato a un modellino”.
Nel museo c’è anche una moto Citroën?
“Sì, la moto 2CV potrebbe incuriosire, perché Citroën non l’ha mai costruita. Ho utilizzato molte parti della 2CV per crearla”.
Grosso ha in mente di realizzare una 2CV hovercraft…
“Ho comprato e studiato libri per realizzarla. Ho tutti i pezzi, spero di riuscire nell’impresa”.
La 2CV è stata protagonista anche nel cinema, come nel caso di 007?
“Nel 1981, dopo l’uscita di un film, è stata presentata una 2CV 007 gialla, prodotta in 500 esemplari. Ho una di queste auto e ho posato per un calendario dedicato”.
Si desidera accogliere scuole in visita al museo…
“Mi piacerebbe condividere le mie conoscenze sui motori e sulle 2CV con le nuove generazioni”.