Uomo guadagna 800 dollari al mese mining Bitcoin in Tesla

Con l’evoluzione delle auto moderne, che non sono più semplici veicoli, alcune opportunità sono emerse. Veicoli come le Tesla, dotate di potenti batterie e capacità di calcolo avanzata, potrebbero essere utilizzati per il mining di criptovalute, un’attività che richiede una significativa potenza di calcolo e una considerevole quantità di energia.
Un’idea originale: trasformare la Tesla in una miniera mobile
In un contesto in cui il mercato delle criptovalute è in continua evoluzione e il mining richiede sempre più energia, alcuni proprietari di Tesla hanno pensato di sfruttare le loro auto per questa attività. È stato scoperto un modo per guadagnare fino a 800 dollari al mese utilizzando una Tesla Model 3 come miniera mobile.
Questa persona ha collegato un Apple Mac mini M1 alla console di bordo della sua auto, utilizzando potenti GPU per il mining, montandole nel cofano anteriore. Nonostante i rischi, come la possibile perdita della garanzia, è riuscito a ottenere un guadagno interessante approfittando della potenza delle batterie della sua auto e dell’efficienza energetica.
Il costo energetico: l’elettrica come vantaggio
Il principale vantaggio del mining su una Tesla è il costo dell’elettricità. Se farlo con un’auto elettrica è più economico, risulta un’opzione attraente per chi è interessato a monetizzare questa attività. Il costo dell’elettricità è un fattore determinante, e un’auto elettrica alimentata a un costo inferiore rispetto ad altre fonti può rappresentare una buona soluzione.
Sfruttare la potenza interna della Tesla per il mining
Alcuni appassionati hanno cercato di sfruttare la potenza di calcolo interna della Tesla, utilizzando il sistema di bordo per fare mining direttamente. Alcuni hanno modificato il firmware della loro auto per eseguire il mining tramite il browser della console centrale. Tuttavia, gli ostacoli principali rimangono la potenza e la disponibilità di risorse, come la capacità di raffreddamento e l’adeguatezza del sistema di alimentazione.
I costi dell’operazione
Non tutti sono convinti della redditività di questa operazione. Alcuni hanno ammesso che, sebbene inizialmente fosse possibile guadagnare 10 dollari all’ora durante periodi favorevoli, oggi si riesce a guadagnare solo 1 o 2 dollari all’ora, una cifra che potrebbe non giustificare l’usura su un veicolo costoso. La redditività, quindi, è diminuita, e l’energia necessaria per il mining è diventata difficile da recuperare.
Le stime e le difficoltà nel mining su Tesla
Alcuni esperti hanno messo in dubbio le stime fatte, indicando che la potenza di calcolo ottenuta da una Tesla Model 3 sarebbe di circa 7-10 MH/s (megahash al secondo), e con quella capacità, i guadagni sarebbero significativamente inferiori. In altre parole, generare profitti consistenti con il mining di Bitcoin tramite una Tesla potrebbe non essere così vantaggioso, soprattutto considerando i costi energetici.
Un business a lungo termine
Nonostante le difficoltà nel guadagnare soldi tramite il mining, c’è la convinzione che l’integrazione di sistemi come il mining nelle auto elettriche rappresenti una parte di un business più ampio. Si immagina che un “robotaxi” non solo trasporti passeggeri, ma generi anche entrate extra quando non è in uso, grazie al mining. Un’idea intrigante, ma che richiede ancora sviluppo e una valutazione accurata dei costi.
Conclusioni
In definitiva, utilizzare una Tesla per il mining di criptovalute può sembrare innovativo, ma presenta molte incertezze. Nonostante i potenziali guadagni, l’operazione sembra non essere così redditizia come inizialmente suggerito, e la necessità di modificare la vettura può comportare rischi significativi, tra cui la perdita della garanzia.
L’elettrico e il mining sono due settori in evoluzione, ma è chiaro che la strada per un mining davvero sostenibile e vantaggioso è ancora lunga e piena di ostacoli.