Tesla lancia robotaxi ad Austin: sfida da mille miliardi.

Premessa necessaria. Potrebbe volerci ancora un decennio prima che l’industria dei robotaxi diventi realmente matura. Alcuni esperti evidenziano che il debutto del servizio a Austin, Texas, rappresenta l’inizio di una nuova fase per Tesla, sempre più orientata verso servizi avanzati di intelligenza artificiale, tra cui robotaxi e robot umanoidi.
Il primo test su strada
Attualmente, il servizio è limitato a una flotta di dieci Model Y con guida autonoma di livello 4, operante in aree specifiche della città, monitorata da personale di sicurezza. Gli inviti per i primi passeggeri – selezionati tra influencer e clienti fidelizzati – sono stati inviati recentemente, con corse a tariffa fissa. Le vetture utilizzano un sistema basato esclusivamente su telecamere, in controtendenza rispetto ad altri rivali che impiegano anche lidar e radar.
L’avvio del servizio arriva in un momento difficile per l’azienda: le vendite globali sono in calo e gli obiettivi per l’anno sono lontani. Recenti downgrade hanno complicato la situazione in Borsa, con il titolo che ha avuto un andamento piatto durante i test.
La grande scommessa
L’attenzione è ora rivolta all’intelligenza artificiale per ripristinare un’immagine offuscata. Obiettivo dichiarato: dimostrare che la capitalizzazione dell’azienda, già vicina ai 1.000 miliardi di dollari, potrebbe raddoppiare nel breve periodo. Alcuni analisti sono ottimisti, sostenendo che l’era autonoma di Tesla potrebbe valere da sola almeno un trilione di dollari. Per il CEO, i robotaxi e Optimus non rappresentano solo innovazione tecnologica, ma strumenti per giustificare valutazioni elevate in un contesto di crescente concorrenza e diminuzione della redditività.
Nel breve termine, l’azienda deve affrontare diverse sfide. Sebbene la regolamentazione in Texas sia permissiva, altre aree, come la California, richiedono approvazioni più rigorose. La competizione è agguerrita, con servizi già attivi in varie città americane da parte di concorrenti e altri che stanno avviando la produzione di modelli autonomi.