Tesla, doppio downgrade ma supporto dagli investitori retail.

Le difficoltà delle ultime settimane hanno origini più profonde rispetto alla rottura dei rapporti tra Musk e Trump. Già a maggio, il mercato aveva reagito negativamente a segnali preoccupanti come vendite dimezzate in Europa e Cina, profitti in declino e una quota di mercato europea scesa dall’1,3% allo 0,6%. Inoltre, la concorrenza cinese propone veicoli elettrici più competitivi e una rete distributiva in espansione. L’attivismo politico di Musk ha pesato sull’immagine del marchio, soprattutto in Europa.
Il conflitto con Trump, riemerso pubblicamente il 3 giugno, ha aggravato ulteriormente la situazione. Dopo la critica di Musk alla proposta di legge della Casa Bianca, il presidente ha minacciato di tagliare i contratti governativi alle aziende di Musk. Il 5 giugno, Tesla ha visto un calo del 14% in una sola seduta, cancellando oltre 150 miliardi di dollari di capitalizzazione, il peggior crollo della sua storia. Attualmente, il titolo è in calo del 41% rispetto ai massimi di dicembre.
Nel frattempo, Argus Research e Baird hanno declassato il titolo a giudizio neutrale, segnalando un crescente malessere tra gli analisti. Solo il 47% degli esperti raccomanda l’acquisto, il livello più basso tra le grandi aziende tech.
Argus ha osservato che il titolo reagisce più a eventi non fondamentali anziché alla reale performance aziendale, mentre Baird ha messo in evidenza il rischio legato all’imprevedibilità di Musk e gli effetti reputazionali del suo coinvolgimento politico.