Targa auto: cambio obbligatorio dal 1 Luglio per evitare multe

Le restrizioni sulle targhe delle auto sono il risultato di controlli severi da parte delle autorità competenti.
I residenti in Italia non possono più utilizzare liberamente veicoli con targa estera. Le recenti modifiche al Codice della Strada impongono l’obbligo di immatricolazione italiana per qualsiasi auto con targa straniera utilizzata da un residente per più di 90 giorni.
Questa misura nasce per contrastare l’esterovestizione, una pratica adottata da molti per evadere le tasse italiane registrando il veicolo all’estero, pur risiedendo stabilmente in Italia.
Le nuove normative seguono le indicazioni della Corte di Giustizia europea e sono state integrate nel Codice della Strada italiano con la legge n. 238/2021.
In caso di violazione, la multa può arrivare fino a 2.800 euro, insieme al fermo amministrativo del veicolo. Anche chi guida un’auto a noleggio o leasing con targa straniera deve presentare il contratto in corso, altrimenti rischia ulteriori sanzioni.
Limiti per la circolazione con targa straniera in Italia
Il Registro dei veicoli esteri (Reve) è stato introdotto per monitorare i veicoli con targa straniera che circolano in Italia oltre i 30 giorni. L’obbligo di registrazione riguarda i residenti italiani alla guida di veicoli immatricolati all’estero, specialmente se il mezzo è a noleggio, in leasing o in comodato d’uso. L’iscrizione al Reve richiede una tassa di 59 euro e la presentazione di documentazione specifica.
Esenzioni sono previste solo per alcune categorie, come i dipendenti pubblici in servizio all’estero e il personale delle forze armate. In caso di mancata iscrizione, le sanzioni vanno da 712 a 3.558 euro e possono comportare il ritiro del documento di circolazione. Dopo 30 giorni senza regolarizzazione, il veicolo può essere confiscato.
Conseguenze per la violazione delle tempistiche di immatricolazione delle targhe straniere
Anche per i veicoli con targa estera si applicano tutte le norme del Codice della Strada: l’auto deve essere assicurata nel Paese di immatricolazione, ma può essere multata in Italia per infrazioni come eccesso di velocità, uso del cellulare alla guida o mancato uso della cintura. Le multe sono valide anche se il proprietario risiede all’estero e vengono notificate tramite il sistema europeo Eucaris.
Il rischio maggiore sussiste per chi non rispetta le nuove tempistiche relative all’immatricolazione o iscrizione al Reve: oltre al fermo amministrativo, chi circola oltre i limiti previsti o senza la documentazione corretta può affrontare sanzioni fino a 2.800 euro. In caso di recidiva o violazione del fermo, le sanzioni possono superare i 7.900 euro.