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Salvini: a 65 anni niente passeggeri, legge confermata.

Una nuova norma limita la possibilità di accompagnare altre persone per chi ha superato i 65 anni: già in vigore in molte città.

L’età è solo un numero fino a quando non ci sono ostacoli reali. Tuttavia, superata una certa soglia, le cose cambiano. Anche se ci si sente in forma, ci si trova di fronte a un limite. Il problema non riguarda la guida, ma la presenza di passeggeri. Infatti, sebbene non ci siano regole universali sui limiti di età alla guida, esistono leggi che influenzeranno sempre più città italiane.

Novità sulla patente per chi ha più di 65 anni

Non si parla solo di over 80 che devono sottoporsi a visite mediche ogni due anni o di limiti per chi ha patologie specifiche, ma di persone che hanno conseguito la patente da lungo tempo e sono in buona salute, ma che si trovano ostacolate nella loro voglia di reinventarsi.

Questi individui si trovano a fronteggiare un muro invisibile ma rigido, poiché la legge in alcune aree è già cambiata. Coloro che hanno una patente C o D sanno che dopo i 68 anni non possono rinnovarla. Ora, questo problema colpisce anche chi possiede una semplice patente B.

Limiti di guida con passeggeri per chi ha più di 65 anni

Non è vietato guidare. È possibile ancora utilizzare l’auto per attività quotidiane come fare la spesa o portare i nipoti a scuola. Tuttavia, chi desidera intraprendere attività di trasporto persone, anche solo registrandosi, deve aver compiuto 65 anni per ricevere un rifiuto.

Ad esempio, a Bologna non è più consentito iscriversi al Ruolo Conducenti dopo il compimento dei 65 anni. Ciò implica impossibilità di operare come taxi, NCC o in altri mezzi di trasporto. Indipendentemente dalla propria energia, il limite è rigido. Non ci sono eccezioni.

Questa norma è già attiva e la decisione è stata presa dalla Camera di Commercio, non da un decreto governativo. Una scelta attuata silenziosamente, ma che ha impatti rilevanti per chi desidera tornare a lavorare nel settore.

Non si tratta solo di Bologna, sempre più province italiane stanno applicando lo stesso criterio, escludendo chi ha superato i 65 anni dal settore del trasporto passeggeri.

Non per motivi medici o per precedenti incidenti, ma esclusivamente per l’età. Mentre da una parte si promuove l’attività lavorativa il più a lungo possibile, dall’altra si chiudono le porte a coloro che avrebbero ancora tanto da offrire.


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