Rinnovo patente negato a 75 anni: nuova legge in vigore
Un cambiamento nel Codice della Strada penalizza gli automobilisti anziani: ecco come viene valutata l’idoneità alla guida dopo i 75 anni.
Dopo anni di esperienza alla guida, alcuni automobilisti si trovano di fronte a un stop definitivo: questa situazione riguarda molti automobilisti italiani.
Anche chi si trova in ottima forma fisica e mentale deve affrontare queste disposizioni, valide per chi ha superato una certa soglia di età.
L’età da considerare non è quella anagrafica, ma gli anni di possesso della patente. Il rinnovo viene negato dopo 74 anni di validità continuativa del documento.
Una patente di 75 anni non è più valida: cosa prevede la normativa
Coloro che hanno superato una certa età, anche in ottime condizioni psicofisiche, non possono più guidare. La normativa entrata in vigore ha introdotto un limite preciso: il rinnovo della patente non è più consentito se rilasciata da oltre 74 anni. Anche superando i controlli medici, il blocco è automatico e senza deroghe.
Questa misura colpisce in particolare le patenti ottenute in giovane età e mantenute attive fino a età molto avanzate, escludendo molti guidatori con più di 90 anni.
Oltre i 90 anni non si può più guidare: divieto senza deroghe
Il principio alla base della nuova legge stabilisce che la patente non possa superare i 74 anni di validità. Ciò significa che, anche in assenza di patologie e con un quadro clinico eccellente, non è possibile ottenere il rinnovo dopo un periodo eccessivo dal primo rilascio.
Facendo un esempio concreto, un automobilista che ha ottenuto la patente a 18 anni si vedrà negato il rinnovo a 92. Sebbene questa limitazione possa sembrare comprensibile, risulta disorientante poiché non c’è modo di contestarla. Il nuovo impianto normativo mira a garantire la massima sicurezza per tutti gli utenti della strada, includendo queste disposizioni. L’unica opzione per gli automobilisti più anziani sembra essere quella di adattarsi a una condizione di passeggeri permanenti.
