Record di incassi 2024: le città italiane in classifica.

Nel 2024 i proventi derivanti dalle sanzioni per violazioni al codice della strada hanno garantito alle principali 20 città italiane introiti complessivi pari a quasi 650 milioni di euro, con un aumento dell’11,3% rispetto ai 583,8 milioni registrati nel 2023. I rendiconti ufficiali pubblicati entro il 31 maggio hanno fornito questo dato, in conformità con la normativa sulla trasparenza degli enti locali.
Il primato di Milano e il record di Campobasso
In testa alla classifica si conferma Milano, con quasi 205 milioni di euro incamerati grazie alle multe stradali, in crescita del 57,5% rispetto all’anno precedente. Al secondo posto Roma, con 169 milioni di euro, mentre il podio si chiude con Firenze, che raggiunge i 61,5 milioni. Seguono Torino (45,3 milioni) e altre città come Bologna, Verona e Genova, pur con valori inferiore.
Il caso più sorprendente è quello di Campobasso, che registra l’aumento percentuale più elevato: +174%, passando da 112mila a 308mila euro. Incrementi significativi anche per Firenze (+36,5%) e Milano (+39%). Al contrario, Perugia ha visto un calo del 56%, con incassi da sanzioni che passano da 5,1 a 2,2 milioni di euro.
Il record di Firenze
I dati più interessanti emergono confrontando le multe con il numero di residenti: in questo caso è Firenze a svettare, con una media di 168 euro a testa nel 2024, riconfermandosi la città italiana con l’importo pro-capite più elevato. Questo indicatore rivela con maggiore precisione la pressione sanzionatoria nei confronti dei cittadini, fornendo una chiave di lettura più articolata rispetto al semplice valore assoluto degli incassi.
Questi numeri evidenziano non solo un aumento dei controlli e degli strumenti di rilevazione automatica, ma anche la crescente dipendenza dei bilanci comunali da una voce di entrata che, per legge, deve essere reinvestita in sicurezza stradale, manutenzione e mobilità sostenibile. Tuttavia, il tema rimane oggetto di dibattito, tra chi denuncia un uso eccessivo delle sanzioni come leva fiscale e chi sottolinea la loro funzione deterrente e preventiva.