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Piano Gdf contro speculazione sui prezzi dei carburanti.

La Guardia di Finanza intensifica i controlli sui prezzi dei carburanti, focalizzandosi su chi non rispetta le nuove regole sul riallineamento delle accise tra gasolio e benzina. Dal 15 maggio, è in vigore un decreto che prevede una riduzione di 1,50 centesimi per la benzina e un aumento dello stesso importo per il gasolio. Tuttavia, non tutti si sono adeguati. La Guardia di Finanza ha avviato un dispositivo di controllo nazionale per contrastare pratiche illecite che alterano i prezzi, nuocendo a consumatori e mercato. Il potenziamento dei controlli e l’uso di strumenti digitali per tracciare i carburanti rappresentano una risposta a questo fenomeno.

Il piano, coordinato dal Comando Generale, coinvolge oltre 660 Reparti operativi in tutto il Paese, con supporto dei Reparti Speciali. Gli obiettivi sono verificare il rispetto delle normative fiscali e contrastare manovre speculative. Le analisi di rischio guidano controlli mirati, focalizzandosi su elementi sospetti di manipolazione dei prezzi e sulla corretta comunicazione dei prezzi.

I controlli non si limitano alla verifica dei prezzi, ma includono anche il rispetto degli obblighi fiscali e della qualità dei carburanti. Nel biennio 2023-2024, sono stati effettuati oltre 20.000 interventi, con quasi 10.000 violazioni accertate. Tra queste, molte riguardano la mancata esposizione dei prezzi e omissioni nella comunicazione al ministero delle Imprese. L’azione della Guardia di Finanza è parte di un monitoraggio più ampio, che coinvolge anche l’agenzia delle Dogane e il Garante della sorveglianza dei prezzi.

In particolare, si registrano operazioni contro il gasolio illegale proveniente dall’est Europa, che hanno portato a sequestri significativi di carburante adulterato e frodi fiscali. Queste attività non solo danneggiano le entrate statali, ma mettono anche a rischio la sicurezza dei consumatori e il mercato legale.


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