Perché in Giappone i semafori sono blu anziché verdi?

Il Giappone ha un rapporto particolare con il verde, in particolare con i semafori di questo colore. È interessante scoprire cosa si nasconde dietro questo aspetto.
I colori utilizzati oggi per i semafori derivano da un trattato delle Nazioni Unite del 1968, riguardante la segnaletica stradale.
Anche se nel paese possono essere trovati semafori che seguono la regola globale, ovvero rosso per stop, giallo per cautela e verde per via libera, ci sono delle eccezioni significative.
Visitando il Giappone, ci si imbatte in una segnaletica stradale unica. Un esempio emblematico è costituito dai semafori bluastri visibili in alcune zone. Da dove deriva questo colore particolare?
La spiegazione è legata alla lingua. In giapponese classico, il termine per blu (ao) viene usato anche per indicare il verde e il ciano.
In passato, non si sentiva il bisogno di distinguere tra questi colori, che venivano considerati varianti di una stessa tonalità. Le differenze sono soggettive e dipendono dalla percezione individuale.
Anche se ora esiste una parola specifica per il verde (midori), la distinzione tra blu e verde non è particolarmente marcata. Per questo, è possibile che un abitante locale chiami i semafori verdi “ao“.
Tra le curiosità sul mondo, c’è anche quella riguardante l’origine dei giapponesi, che discendono da un misterioso gruppo non ancora identificato. Inoltre, vale la pena osservare il fenomeno dei lampioni che stanno diventando viola in alcune aree.