Parcheggio gratuito: al ritorno trova multa.

Era partito tranquillo per una settimana di ferie, avendo parcheggiato l’auto in un’area a sosta gratuita. Al ritorno, ha trovato una multa: le strisce bianche erano state sostituite da quelle blu. L’auto era rimasta ferma, mentre la segnaletica è cambiata durante l’assenza del proprietario.
Il cambio della segnaletica
Il fatto è avvenuto tra il 7 e il 14 luglio. “Avevamo parcheggiato prima di partire e, al ritorno, abbiamo trovato l’auto nello stesso punto, ma con le strisce blu. I nuovi cartelli erano stati posizionati il 12 luglio, mentre eravamo già fuori città”. Alla notifica della sanzione, il proprietario ha contestato, allegando biglietti del treno e dell’aereo, insieme a una testimonianza di un residente che confermava la presenza dell’auto.
“Non mi sarei mai aspettato una risposta del genere. Il vigile che ha redatto la multa ha detto che le prove non erano ‘schiaccianti’ e ha messo in discussione la testimonianza del vicino, sostenendo che fosse un amico”.
Una scelta difficile
A quel punto, si è trovato di fronte a una scelta: continuare la contestazione, rischiando di dover pagare l’intero importo, oppure pagare entro cinque giorni per ottenere uno sconto. Ha optato per la seconda possibilità, ma è rimasta la frustrazione. “Ho sempre rispettato le regole e non contesterei mai un verbale senza motivo. In questo caso, però, non c’è stata volontà di ascoltare”.
Ciò che per l’amministrazione è una routine – come l’estensione della sosta a pagamento – può diventare un cortocircuito per i cittadini. Quando il cambiamento avviene senza preavviso sufficiente, o quando i veicoli sono fermi da giorni, è lecito domandarsi dove finisce la responsabilità dell’utente e dove inizia quella dell’ente.
La normativa prevede che la sosta sia regolata dalla segnaletica presente, ma non contempla situazioni limite, come quella in questione, in cui la sanzione colpisce una coincidenza temporale piuttosto che un comportamento scorretto. La legge, pur lasciando poco spazio all’interpretazione, dovrebbe comunque tenere conto del buon senso.
Il dispiacere resta
La sanzione è stata pagata, ma l’esperienza ha lasciato un’amarezza. “Ho pagato la multa, ma mi sento preso in giro. Più che una violazione, ho la sensazione di aver pagato per non aver potuto difendermi”. Una vicenda piccola, ma emblematicamente significativa. Dietro una multa apparentemente banale si cela un interrogativo più grande: quando il rigore formale supera la ragionevolezza, chi tutela il cittadino?