Masterpilot e noi: le differenze spiegate.


Ebbene sì: abbiamo avuto l’ardire di attaccare il signor Emiliano Perucca Orfei e il suo video nei panni di Masterpilot. I suoi fan hanno scatenato la prevedibile “shit storm” ma a noi fanno un baffo. Ci spiace però quel che cortesemente ci scrive Ugo Ecari, chiedendoci “terzietà” nel dibattito sull’auto elettrica. Per noi non è la “terzietà” che serve, bensì la correttezza nel sostenere le proprie ragioni. E qui sta tutta la differenza fra Masterpilot e noi.
Vi chiedo terzietà per aiutare gli inesperti come me
“Prendo spunto dal vostro commento al video in oggetto per fare alcune considerazioni dal punto di vista di una persona inesperta del mondo dell’auto elettrica (quale sono) che, dovendo cambiare auto, si pone l’interrogativo, oggi di attualità, motore termico o elettrico?
Ebbene, vi devo dire francamente che il vostro commento stizzito nei confronti delle affermazioni di Masterpilot non aiuta!
Masterpilot era evidentemente imbestialito ed ha fatto affermazioni molto sopra le righe. Masterpilot e voi avete, nei confronti di questo bivio auto elettrica/auto termica posizioni polarmente opposte e ciò disorienta chi deve acquistare, oggi, un’auto nuova.
Masterpilot barricadero, voi indorate la pillola
Se Masterpilot è barricadero nella difesa a oltranza del motore termico, voi avete la tendenza a indorare troppo la pillola costituita dagli innegabili inconvenienti pratici dell’auto elettrica odierna: indaginosa ricerca delle colonnine di ricarica, lunghi tempi di ricarica, limitata autonomia, spesa di acquisto significativamente superiore alle auto a carburante, maggior consumo di pneumatici, mercato dell’usato elettrico praticamente inesistente, ecc. Una maggior terzietà da ambo le parti sarebbe sicuramente più utile agli automobilisti!
Ugo Ecari
La terzietà puzza di cerchiobottismo
Si sostiene che le auto elettriche siano il futuro della mobilità privata e la transizione elettrica la via maestra per garantire la sostenibilità del nostro ecosistema. Tuttavia non si ritiene (e non si è mai scritto) che il passaggio da un’auto termica a una elettrica sia una gita di piacere. Comporta comunque un radicale cambio di abitudini e di mentalità, oltre a un minimo di disponibilità economica.
L’auto elettrica ha qualche problema? Sì
In alcune specifiche condizioni d’uso, oggi è addirittura sconsigliabile. Tant’è che è stato ripetuto fino alla nausea: «L’auto elettrica è per molti ma non per tutti». Si è denunciato costantemente le innegabili problematicità: le carenze della rete di ricarica pubblica, i costi eccessivi delle colonnine, la giungla delle app necessarie ad attivarle, gli abusi e i vandalismi, l’impreparazione della rete di vendita e spesso anche le discutibili scelte dei produttori di auto, a partire dall’assistenza. Per non parlare del ginepraio burocratico che circonda l’installazione di un dispositivo di ricarica domestica.
Ma non si risolvono giocando sporco
Tuttavia nessuno di questi è già oggi un ostacolo insuperabile. Lo dimostrano i racconti di centinaia di lettori e la stessa esperienza pluriennale. Anche per questo non ci convince affatto la reazione di Masterpilot davanti alla colonnina di Free to X. Come, da professionista e guidatore di auto elettrica, non si accorge che non bastano 3 minuti per ricaricare un’auto elettrica dal 10 al 100%? Non ha pensato di partire con la batteria carica dal garage di casa, nel qual caso avrebbe concluso il viaggio di andata e ritorno senza alcuna sosta? Con che faccia afferma un consumo di 237,4 kWh per 100 km?
Non è così che si indirizzano gli automobilisti inesperti verso una scelta consapevole. Nè si stimola chi di dovere a risolvere i problemi nei dieci anni che ci separano dal ban alle auto termiche del 2035. Si è convinti che con un minimo di convinzione in più si possa arrivare a quella data con un sistema di mobilità elettrica buono davvero per tutti.