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Iran: speculazioni su un possibile conflitto

La corsa al rialzo del petrolio a causa della guerra in Iran e dei timori sulla possibile chiusura dello stretto di Hormuz si è arrestata, ma i prezzi dei carburanti alla pompa continuano a restare elevati. Dopo l’attacco statunitense in Iran e il rischio di escalation, l’impatto sui carburanti è stato immediato.

Secondo l’Unione nazionale consumatori, il costo di un pieno è aumentato di 2 euro in una settimana. In autostrada, il prezzo della benzina servita ha superato i 2,3 euro al litro in vari distributori, mentre al self service si avvicina ai 2 euro al litro, come riportato dal Codacons.

Calano gli indici internazionali del petrolio, ma non i prezzi dei carburanti

Il 23 giugno, i prezzi del petrolio sui mercati internazionali hanno chiuso in forte calo dopo l’attacco missilistico dell’Iran contro basi militari statunitensi in Qatar e Iraq, che non hanno causato vittime né feriti. Dopo un iniziale aumento, i contratti sul Brent sono scesi a 72 dollari al barile, con un calo del 6,5%.

Il calo è stato superiore al 6% anche per l’indice Wti, utilizzato per determinare il prezzo del petrolio a livello internazionale e statunitense. Tuttavia, nonostante gli indici siano tornati quasi ai livelli pre-conflitto, il calo dei prezzi non si riflette alla pompa.

Importanza dello stretto di Hormuz: potenziali ripercussioni sull’economia globale

Secondo Assoutenti, in situazioni di crisi internazionali, il rischio di speculazioni è sempre presente. La guerra in Iran, come il conflitto in Ucraina, è vista come un pretesto per speculazioni sui prezzi dei prodotti energetici, in assenza di blocchi reali della produzione o chiusure dello stretto di Hormuz.

Le ripercussioni dirette del conflitto potrebbero impattare sulle finanze dei cittadini e delle imprese, come evidenziato in un studio condotto con il Centro di formazione e ricerca sui consumi.

Repliche e chiarimenti sulla formazione dei prezzi

Assopetroli, che rappresenta le piccole e medie imprese nella distribuzione energetica, ha risposto alle recenti segnalazioni sui rincari dei carburanti, affermando che il mercato in Italia è altamente liberalizzato. Ogni impianto stabilisce liberamente i propri prezzi, basandosi su concorrenza, costi operativi e servizi offerti.

Riflessione sulle scelte dei consumatori e differenze di prezzo

Secondo Assopetroli, le decisioni dei consumatori sono fondamentali. Il self service è presentato come una scelta vantaggiosa, poiché presenta differenze di prezzo significative rispetto alla modalità servita. I dati indicano una differenza di 20-25 centesimi al litro, con la possibilità di confrontare i prezzi in tempo reale.


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