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Incentivo sotto tono, il ruolo del DCI

motore elettrico barca
In velocità anche con il motore elettrico, qui un Temo


Il DCI crea problemi all’incentivo sulla nautica. Secondo un lettore che ha descritto la sua esperienza per ottenere il documento, solo grazie alla proroga potrà presentare la domanda. Tuttavia, non sono pochi coloro che si sono arresi. Il primo round è stato un flop nonostante la generosità dell’incentivo.

La gestione disastrosa di un incentivo ostacola l’imperativo della decarbonizzazione imposta per legge. Chi ne risponde? Se è vero che non ci sono state risposte alle email, cosa ne pensa il ministro delle Imprese?


Il fuoribordo di Green Boat Technology

La Via Crucis di Marco: “La mia esperienza personale sulla DCI e sulla domanda di incentivi per motori elettrici”

“Avendo appena completato la trafila di richiesta per il mio Comet 800 del 1981, penso di poter dare un contributo a chi si avventura nella richiesta. Il primo commento è che per richiedere la DCI bisogna usare il flusso “Rottamazione”. Ho erroneamente pensato che la DCI fosse un documento ad uso generale e non creato ad hoc per gli incentivi, credevo che la rottamazione si riferisse alla barca e non al motore.

“Questo errore è costato circa 4 settimane di ritardo, tra il primo invio e le comunicazioni di Confindustria Nautica. Questo comporta di pagare due volte i 30 euro della richiesta, anche se quelli versati per la DCI “sbagliata” verranno poi restituiti.”

NOTA- Il DCI non è stato creato per gli incentivi, ma esiste da tempo.

nautica elettrica
I fuoribordo Gardasolar montati sul primo e unico E-bus acquatico italiano

Per fortuna «hanno prorogato i termini per partecipare al bando sugli incentivi»

“Il secondo commento – segue – riguarda la documentazione: ero in possesso di un Certificato di Stazza emesso nel 1979 e di una Scheda Tecnica rilasciata nel 1981. Ho unito i due documenti in un unico pdf (il portale consente il caricamento di un solo file) e l’ho caricato nella sezione “Documentazione”.

“Dopo un paio di settimane sono stato avvisato che la documentazione andava caricata nella sezione “Autocertificazione”: mi hanno sbloccato la modifica sul portale, ho ricaricato e dopo un paio di settimane la DCI è arrivata.”

NOTA- Questa è un’indicazione per i lettori. Sorprendono i tempi lunghi soprattutto per un’associazione attiva sul tema.

“Nel mio caso – precisa – i motori sono due: un entrobordo diesel e un fuoribordo Mercury 3,5 hp, oggetto della rottamazione. Ho indicato entrambi. Nella DCI è riportato solo il secondo, ma per la rottamazione va bene così. Per fortuna ero partito in anticipo col processo (7 aprile) e grazie alla proroga ce l’ho fatta.

NOTA- È stato fortunato perché la proroga è stata concessa a causa del flop del bando.

Problemi tecnici della piattaforma di Invitalia

“Rubo ancora un attimo di tempo per segnalare un paio di punti sul portale di Invitalia: il processo di firma elettronica non accetta la firma con la CIE. Non funzionava nemmeno la firma elettronica Poste Italiane, restituendo lo stesso errore. Intanto, ho provato con un certificato Acrobat autoprodotto, e ha funzionato.”

“Ora sono in attesa dell’esito, che dovrebbe arrivare dopo la chiusura del portale.”

NOTA- Troppo tempo sprecato e buttato via. Nonostante ciò, l’esperienza non è stata delle peggiori.

Il problema della disponibilità del motore e della fattura

“L’altro punto che volevo evidenziare riguarda la disponibilità del motore scelto. Il preventivo che ho usato è di aprile: quando ho contattato il fornitore, ho scoperto che il motore richiesto non era più disponibile.

“Ho contattato allora il Servizio di Invitalia e, a differenza di altri, loro sono stati disponibili. L’incentivo sarà corrisposto sulla base del preventivo inviato, ma il fornitore e la fattura finale possono differire, purché il prezzo non sia inferiore.”

“Mi scuso per la lunga email, ma spero che queste informazioni possano essere utili.”


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