Prestipino: ‘Dopo 40 anni lascio la magistratura’
Dopo oltre 40 anni nella magistratura, l’ex procuratore di Roma e aggiunto della Dna annuncia il suo addio alla toga. Una decisione che giunge a pochi giorni dall’iscrizione nel registro degli indagati per rivelazione di segreto d’ufficio in un procedimento della procura di Caltanissetta. Si tratta di una scelta maturata nel tempo, motivata dal raggiungimento del limite massimo di età previsto dalla legge. L’indagine che lo coinvolge ha avuto poca importanza nella decisione, e il magistrato si sente tranquillo, convinto che la vicenda sarà chiarita, evidenziando la rettitudine del suo comportamento.
Secondo l’accusa dei pm nisseni, l’ex capo dei pm romani avrebbe rivelato particolari riservati sugli accertamenti in corso su infiltrazioni mafiose a Gianni de Gennaro, ora presidente di Eurolink, e a Francesco Gratteri, consulente per questioni di sicurezza. La fuga di notizie risalirebbe ai primi giorni di aprile, avvenuta durante un pranzo tra i tre, scoperta grazie a intercettazioni sui pm nisseni nell’ambito di un’inchiesta sulle stragi mafiose del ’92.
Oggi il magistrato, classe 1957, chiude una carriera iniziata nel 1984 e dedicata alla lotta contro le mafie: prima a Palermo e Reggio Calabria, poi come numero uno a piazzale Clodio. Nel suo curriculum figurano arresti significativi: nel 2006 fa parte del pool di magistrati che coordinano le indagini che portano alla cattura del superboss di Cosa Nostra, Bernando Provenzano, dopo una latitanza di oltre 40 anni.
Nel novembre del 2008 è procuratore aggiunto a Reggio Calabria, indagando sulla struttura della ‘ndrangheta calabrese e le sue ramificazioni economiche nel Nord Italia. Arriva a Roma nel 2013 come procuratore aggiunto alla Dda, lavorando alla maxinchiesta Mafia Capitale e a procedimenti che smantellano gruppi criminali locali. Nel marzo del 2020 viene nominato procuratore a Roma, ruolo che ricopre fino al 2021, per poi passare alla Dna nel 2024.