Automotive

Ecobonus 2025: 600 milioni per le auto elettriche

“Mai avuta in Italia una somma così grande per incentivare le Bev”, spiega il direttore generale dell’Unrae, “ma arrivano a sorpresa e non sarà affatto facile spenderli tutti entro il 30 giugno 2026”

Una montagna di soldi a cui bisognerà trovare il modo di accedere. Dopo l’annuncio ufficiale del 9 novembre scorso relativo alla cancellazione degli Ecobonus per il 2025 e per gli anni seguenti, il governo italiano ci ripensa e preannuncia lo stanziamento di 600 milioni di euro per finanziare l’acquisto di vetture elettriche attraverso una nuova campagna di ecoincentivi. “Sono emersi come un coniglio dal cilindro”, commenta il direttore dell’Unrae. Si sta cercando di capire se e quando sarà disponibile una nuova campagna Ecobonus, che è stata annunciata in modo piuttosto generico come modifica al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Gli incentivi sarebbero finanziati utilizzando i 597 milioni di euro finora non utilizzati e destinati ad un altro obiettivo del Pnrr, la creazione di reti di ricarica per auto elettriche. L’unica certezza è un paradosso. Nelle ipotesi circolate, l’agevolazione all’acquisto potrebbe essere di 11 mila euro per chi presenta un Isee fino a 30 mila euro, oppure 9.000 euro per chi ha un ISEE sotto i 40 mila euro, in entrambi i casi con contestuale rottamazione di un veicolo inquinante. Tuttavia, nulla di questo è confermato. “Ci preoccupa il fatto che questi incentivi siano stati annunciati senza essere ancora pienamente definiti. Si rischia la paralisi del mercato nei mesi a venire”, chiarisce il direttore dell’Unrae.

Che Ecobonus avremo?
“Quasi 600 milioni, quindi in un solo anno potremmo avere a disposizione la somma più ingente mai messa in Italia per finanziare le auto elettriche, ma a quanto pare non sarà facile spenderla. Con il vincolo della rottamazione, delle fasce Isee e dell’accesso agli incentivi solo per chi risiede in aree funzionali, un solo anno potrebbe non essere sufficiente per esaurire i fondi, destinati esclusivamente alle elettriche”.

Gli incentivi non sono ancora partiti, ma la scadenza è già un problema?
“La procedura annunciata non è affatto banale. Si devono inoltrare richieste di revisione del Pnrr, che deve ottenere il via libera del Parlamento europeo e della Commissione, con successivi atti del governo italiano a dare struttura al provvedimento. I tempi tecnici potrebbero non essere brevi, ma i fondi vanno spesi tassativamente entro il 30 giugno 2026”.
Nel frattempo che succede?
“Temiamo la paralisi del mercato, con i clienti che potrebbero posticipare gli acquisti, come accaduto nel 2024. Siamo ancora lontani dall’avere uno schema di incentivi definito, l’unico risultato per ora è stato l’annuncio. Finora non abbiamo dimostrato di riuscire a spendere i fondi per sviluppare le infrastrutture di ricarica pubblica necessarie per diffondere l’auto elettrica. Vogliamo incentivarla senza considerare la fiscalità delle auto aziendali e la detraibilità dell’Iva? Rimane da vedere come si evolverà la situazione”.


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