Automotive

Colosso indiano sostiene KTM con prestito di 566 milioni

C’è un futuro per KTM. Dopo aver registrato perdite significative, l’azienda austriaca ha ricevuto un nuovo sostegno che le consente di pianificare le prossime mosse per la ristrutturazione del business nel settore delle due ruote. A supporto dell’azienda è intervenuta Bajaj, partner storico e quarto produttore mondiale di motoveicoli, con un prestito da 566 milioni di euro, fondamentale per proseguire l’attività nei prossimi mesi.

Un aiuto decisivo

KTM doveva garantire circa 600 milioni di euro al curatore fallimentare a causa di una crisi finanziaria che ha causato enormi perdite. Il prestito è stato erogato da Bajaj Auto, che controlla il 49,9% di Pierer Bajaj AG, proprietario di maggioranza di Pierer Mobility AG, holding che include vari brand del settore delle due ruote, tra cui KTM AG.

Si è trattato di un’operazione finanziaria complessa ma necessaria per consentire alla dirigenza di KTM di sostenere il programma di rilancio. Ripianare i debiti accumulati (i 600 milioni da garantire al curatore fallimentare coprono circa il 30% del debito) è cruciale per costruire un nuovo futuro. L’intervento di Bajaj è stato decisivo.

Il CEO di KTM AG ha dichiarato che si apre una nuova fase che consente di dare continuità alla storia dell’azienda. Insieme a Bajaj, è stata definita una strategia per raccogliere ulteriori 600 milioni di euro per un nuovo inizio, affiancati dai 200 milioni già disponibili. Gli stabilimenti esistenti, in particolare quelli di Mattighofen e Munderfing, continueranno a essere la base del futuro successo.

Un futuro ancora incerto

Malgrado l’intervento di Bajaj, il futuro rimane incerto. KTM ha ridotto le scorte, accumulate dopo un periodo di sovrapproduzione, attraverso promozioni significative. Si rende ora necessario definire un nuovo piano industriale per rendere competitivi i modelli del marchio su un mercato sempre più concorrenziale.

La sfida non sarà semplice. Una possibile opzione è la riduzione della capacità produttiva e della forza lavoro per rendere più sostenibile l’attività. Tra le conseguenze della crisi, potrebbe esserci l’uscita dalla MotoGP, dove KTM è impegnata fino al 2026. I nuovi programmi aziendali potrebbero richiedere sacrifici per garantire la continuità dell’azienda.


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