BYD punta a ibridi plug-in con autonomia straordinaria.

Dopo aver scosso il mercato elettrico europeo, la cinese BYD si prepara a intensificare la sua presenza nel segmento dei PHEV (plug-in hybrid electric vehicle). Questo segmento rappresenta un terreno strategico, specialmente in alcuni mercati europei. L’azienda ha già dimostrato di essere competitiva nelle vendite, anche contro marchi ben consolidati, e ha in programma di proseguire la sua espansione.
Le ambizioni si confermano con le parole della vicepresidente esecutiva del Gruppo, che ha delineato la nuova fase dell’espansione europea: “Introdurremo molti più PHEV in Europa, della gamma DM-i, includendo diversi modelli: SUV, berline, station wagon. Copriremo tutte le taglie, dai segmenti piccoli fino ai grandi”. La rivoluzione silenziosa dei cinesi include anche il mondo ibrido.
Il piano: più modelli e più autonomia
Attualmente, la gamma ibrida plug-in del marchio cinese comprende una sola vettura, la BYD Seal U DM-i. A breve si aggiungerà la nuova Seal 06, nelle versioni berlina e station wagon. La vera novità riguarda la tecnologia per superare i 200 km di autonomia elettrica nei veicoli PHEV, già disponibile su un nuovo modello in Cina, il Denza N9, un maxi SUV con batteria da 49 kWh, doppio motore e architettura e-Platform 3.0. In base al ciclo di omologazione cinese, l’autonomia supera i 200 km e potrebbe arrivare anche in Europa.
Sfida tecnologica: DM-i vs range extender
Questa affermazione presenta una sfida agli altri costruttori, che, per ridurre il gap, adottano soluzioni ibride come i range extender, dove il motore termico non muove le ruote ma ricarica la batteria. Secondo BYD, la situazione è chiara: “Molti si avvicinano con i range extender, ma il nostro DM-i è su un altro livello. La flessibilità del DM-i consente di scegliere tra elettrico, ibrido o solo a benzina, a seconda della potenza necessaria”.
Questo segnala una distinzione netta rispetto alla concorrenza occidentale, accusata di inseguire le tendenze anziché innovare. Nel frattempo, BYD avanza con la tecnologia DM-i di nuova generazione, pronta per una gamma completa, con un obiettivo chiaro: ridurre i consumi e aumentare l’autonomia elettrica reale oltre i 100 km, consentendo così ai conducenti di utilizzare l’ibrido soprattutto in modalità EV, ricaricando solo una o due volte a settimana.
Un futuro misto, tra EV e PHEV
Nonostante i progetti europei di vietare i motori termici dal 2035, BYD non sembra intenzionata a rinunciare agli ibridi. Preparando un mix di modelli PHEV ed EV, adattato a ciascun mercato. “Ci sono paesi dove l’EV sarà predominante, ma in altri, come nel sud Europa, l’ibrido plug-in prevale, proprio come accade oggi in Cina”.
Questa visione riflette un approccio pragmatico e una strategia globale. Sebbene l’elettrico rappresenti il futuro, l’ibrido plug-in – quello efficiente e pratico – rimane essenziale per conquistare i mercati. Con tecnologia proprietaria e una forte motivazione, BYD intende farsi spazio, puntando su chilometri e silenzio.