Autovelox: due sentenze contrastanti della Cassazione in 24 ore


Proseguono i ricorsi contro le sanzioni inflitte tramite autovelox. Recenti sentenze della Corte di Cassazione hanno creato confusione, presentando decisioni contrastanti. Una sentenza afferma che la non omologazione dell’apparecchio è sufficiente per annullare la multa, mentre l’altra richiede anche la presentazione di una querela di falso nei confronti del firmatario del verbale. Questa ambiguità evidenzia l’incertezza nel sistema.
La Corte ha inizialmente sollevato dubbi sulle sanzioni legate agli autovelox, stabilendo che la differenza tra approvazione e omologazione è fondamentale. La mancanza di omologazione rende ogni multa nulla, e da quel momento la giurisprudenza si è allineata: il ricorso vincente porta all’annullamento della sanzione e alla restituzione dei punti della patente.
La questione si complica ulteriormente con la sentenza 13997/2025, che introduce requisiti aggiuntivi. Questa decisione crea confusione tra gli automobilisti, poiché viene affermata l’importanza dell’omologazione e nello stesso tempo si richiede una querela in caso di false attestazioni. Pertanto, i sanzionati si trovano costretti a intraprendere due diversi procedimenti legali.
Esaminando con attenzione, la necessità della querela non sembra ridurre il numero di ricorsi. Anche se l’orientamento di questa sentenza non dovesse restare isolato, rischia di accrescere i contenziosi, considerando l’esito previsto favorevole per i giudicanti. Da un punto di vista pratico, un Comune è già stato condannato in primo grado per la questione dell’omologazione nel verbale.
Le forze dell’ordine esprimono preoccupazione per questa situazione: l’assenza di un decreto ministeriale da oltre 30 anni mette in discussione l’efficacia delle sanzioni. Negli ultimi eventi, i numeri di incidenti mortali sono preoccupanti, sollevando interrogativi sulle politiche di sicurezza stradale.
In sintesi, la situazione attuale suggerisce che se un verbale non menziona l’omologazione, la sanzione può essere contestata. Viceversa, se l’omologazione è confermata, l’automobilista deve seguire procedure legali più complesse. La questione rimane dibattuta e fonte di frustrazione per molte autorità locali, circa le difficoltà di applicazione delle normative esistenti.