Auto elettriche trascurate nelle autoscuole: serve un cambiamento.
Le auto elettriche si stanno diffondendo a velocità troppo lenta rispetto alle aspettative. La vera rivoluzione deve partire dalle basi.
Nonostante la crescente diffusione delle auto elettriche, esiste una questione cruciale da affrontare. Sembra che la situazione attuale venga trascurata, eppure è fondamentale per la diffusione di queste vetture, oggi strategiche per un mercato sostenibile.
In Italia, la diffusione, seppur lenta, è costante. Attualmente poco più del 5% dei veicoli in circolazione è elettrico, un dato che rappresenta un ostacolo per la transizione elettrica nel paese.
La transizione elettrica sta affrontando sfide significative. Restano troppi impedimenti che limitano la diffusione di veicoli elettrici, contribuendo all’inquinamento in particolare nelle regioni del nord.
Le auto elettriche sembrano essere ignorate fin dall’inizio, compreso il settore delle scuole guida, che non considera questa realtà.
Auto elettriche, un problema che nasce dalle autoscuole
Le autoscuole si concentrano esclusivamente sui motori termici. I materiali didattici non menzionano veicoli ibridi o plug-in, e nemmeno quelli elettrici. I quiz non includono domande sulle nuove tecnologie.
I quiz per l’esame teorico non affrontano le innovazioni del settore. In sostanza, il mondo dell’elettrico sembra non esistere. Questo problema è spesso sottovalutato, ma ha conseguenze sul numero di veicoli a zero emissioni in circolazione, ancora troppo ridotto.
Un problema da non sottovalutare
La questione non riguarda solo le autoscuole, ma affonda le radici nella normativa sul conseguimento della patente B. Il codice 78 stabilisce che chi consegue la patente su un’auto con cambio automatico può guidare solo veicoli simili, creando un vincolo che penalizza chi sceglie un veicolo a zero emissioni.
Ignorare l’elettrificazione significa non riconoscere ciò che è sempre più considerato il presente della mobilità.
