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Auto elettriche in Cina: Pechino richiama i produttori.

Negli ultimi anni, la Cina ha visto una crescita esponenziale nel mercato delle auto elettriche, con quasi 8 milioni di immatricolazioni di veicoli a batteria previste per il 2024, rispetto a meno di 2 milioni nell’area Ue-Efta-Uk. Questa crescita è stata alimentata da politiche pubbliche aggressive, sussidi e una chiara strategia di elettrificazione. Il governo ha investito enormi somme per sostenere innovazione, produzione e domanda, ma attualmente il modello mostra segni di surriscaldamento. C’è chi teme una possibile “bolla” simile al crollo del gruppo immobiliare Evergrande, a causa dell’esplosione dei debiti. Con oltre 160 marchi attivi, la Cina affronta una guerra dei prezzi sempre più rischiosa e una fase di potenziali fallimenti.

Recentemente, i vertici di BYD, Geely, Xiaomi e altri produttori sono stati convocati a Pechino da diversi ministeri, preoccupati per la crescente “competizione eccessiva” che potrebbe compromettere l’intera filiera. Per mantenere le quote nel mercato interno, molti produttori stanno abbassando i prezzi, arrivando a vendere in perdita. BYD ha recentemente offerto sconti fino al 34%, suscitando reazioni da parte delle associazioni di categoria e dei media. La China Association of Automobile Manufacturers ha messo in evidenza un “ciclo vizioso” che minaccia la redditività del settore e la sostenibilità della supply chain.

Dopo un calo significativo del titolo BYD, c’è stato un recupero quasi completo. Gli investitori sembrano ottimisti che sconti limitati possano aumentare le vendite e rafforzare la posizione di mercato del marchio. Nel frattempo, l’indice automobilistico di Shanghai-Shenzhen-Hong Kong ha registrato perdite, sebbene abbia avuto una buona performance nell’ultimo anno. Alcuni marchi, come Xpeng, hanno visto rialzi, grazie ad annunci di collaborazioni strategiche.

Le autorità hanno comunque esortato le aziende a una “autoregolazione”, evitando sconti eccessivi e pratiche poco trasparenti, come la vendita di veicoli “zero chilometri”. Questo approccio nasconde un problema più grave: il deterioramento della liquidità. Secondo alcune analisi, BYD starebbe rallentando i pagamenti ai fornitori per mantenere un’immagine positiva nei bilanci, con un debito reale molto più elevato rispetto a quanto dichiarato.


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