Audi 80 GTE 1976: test, motore e prestazioni.

È il 1975. Audi è ancora all’inizio del suo viaggio nel mondo delle corse. A Ingolstadt, c’è chi sogna già una sportiva capace di sfidare le BMW.
Nasce così l’Audi 80 GTE, una berlina che unisce prestazioni, innovazione tecnica e un tocco di sobrietà tedesca. Oggi è meno conosciuta, ma condivide il motore con la prima Golf GTI.
Recentemente, un esemplare è tornato sulle strade della Baviera, vestito di un vivace Verde Signal. Una vera macchina del tempo.
La sua storia
Negli anni Sessanta, Audi ricomincia a costruire auto solide e affidabili sotto l’egida di Volkswagen. Con la 100, offre oltre 100 CV, ma si fa notare più per la qualità che per le prestazioni sportive.
Nel 1972, il lancio della prima Audi 80 rappresenta un passo decisivo, con linee moderne e una meccanica robusta. In 6 anni, supera il milione di unità, dando origine anche alla prima Volkswagen Passat. Sotto il cofano c’è l’EA827, un motore promettente, ma gli ingegneri sanno che può dare di più. Nel 1973, arriva la GT da 100 CV, un assaggio di ciò che verrà.

Verso la fine del 1975, gli ingegneri decidono di innovare con l’Audi 80 GTE. La E sta per Einspritzung, che indica l’iniezione. Introducono la celebre K-Jetronic Bosch, una delle prime iniezioni meccaniche in produzione.
Non si limitano a montarla: apportano modifiche significative al motore, che ora eroga 110 CV e 140 Nm di coppia. Con un peso di soli 855 kg, raggiunge i 100 km/h in 9,2 secondi e arriva a 181 km/h, numeri notevoli per l’epoca.

Audi 80 GTE (1976) alla Donau Classic 2025
Rally look e dettagli corsaioli
Il prezzo di una GTE a due porte era di 15.180 marchi tedeschi (circa 15.000 euro oggi). Tra gli optional, un tetto apribile, cofano nero da rally, strumenti aggiuntivi e rivestimenti di qualità superiore. Anche la versione a quattro porte era disponibile, a un prezzo leggermente superiore.

Audi 80 GTE (1976) alla Donau Classic 2025
Audi ha puntato alto, mirando alla BMW 320i, ma con un prezzo più competitivo. La 80 GTE ha mantenuto la trazione anteriore, non conquistando così completamente i puristi della sportività, ma ha trovato il suo pubblico.
Alla fine, sono stati prodotti poco meno di 12.000 esemplari di GTE. Oggi, rappresenta una rarità e un segreto ben custodito.

Audi 80 GTE (1976) alla Donau Classic 2025, gli interni
Il design interno è un viaggio nel passato, con un volante sportivo e strumenti di facile lettura. I sedili in tessuto Pepita sono in ottime condizioni. Anche i finestrini a compasso contribuiscono all’estetica del tempo.
Il comfort è sorprendente con sedili avvolgenti che offrono un buon supporto.
Motore noto, anima propria
Il motore 1.6 da 110 CV è lo stesso della Golf GTI. Con una buona erogazione di potenza e una risposta pulita, si comporta bene a regime medio, anche se oltre i 5.000 giri inizia a tremare, rendendo il suono più grezzo.

Audi 80 GTE (1976) alla Donau Classic 2025, il motore
Cambio sorprendente e feeling vintage
Il cambio manuale a quattro marce è preciso e diretto, dando un bel feedback. La terza marcia richiede un po’ di impegno per i cambi, ma in generale la sensazione di guida è molto buona.
I rapporti sono lunghi e dopo i 120 km/h, la spinta diminuisce. Per raggiungere i 181 km/h dichiarati, è necessario un po’ di tempo ma l’esperienza di guida è soddisfacente.

Audi 80 GTE (1976) alla Donau Classic 2025, la prova
Pur non essendo una sportiva pura, l’Audi 80 GTE ha molto da offrire. Nonostante il design deciso, il comportamento dinamico la definisce più come una berlina sportiva. Il telaio e lo sterzo richiedono un po’ di attenzione, e la frenata è reattiva. Tuttavia, è una vettura onesta e divertente per chi sa accettare il suo ritmo.

Audi 80 GTE (1976) alla Donau Classic 2025, la prova
Prezzo? Giusto. Se la trovi
Un esemplare in buone condizioni, soprattutto se pre-restyling, si aggira intorno ai 15.000 euro. Non poco, ma ragionevole per un’auto di questo fascino. La sfida principale? Trovarla.