600 milioni per elettriche e leasing sociale.

Il ministero dell’Ambiente è impegnato a sbloccare un pacchetto di 600 milioni di euro per promuovere l’acquisto di auto elettriche. Recentemente, è stato confermato che non ci sono più ostacoli europei per destinare queste risorse alla rottamazione di vetture inquinanti, con l’obiettivo di sostituirle con mezzi elettrici. Ora si attende solo il decreto attuativo per l’avvio della nuova campagna.
Nel 2024 sono stati emessi tre bandi per finanziare l’installazione di 21.255 colonne di ricarica, con un budget di 639 milioni. Tuttavia, a causa di un interesse limitato per i veicoli elettrici, sono stati assegnati meno di cento milioni. Per evitare la restituzione dei fondi all’Europa, sarà necessario rimodulare le risorse non utilizzate verso altri progetti.
Un piano di incentivi potrebbe coinvolgere circa 40.000 potenziali acquirenti e stimolare un mercato elettrico attualmente sottotono, con una quota di appena oltre il 5%. Inoltre, il parco veicolare italiano è in gran parte obsoleto, con molti mezzi che superano i 13 anni di età e una significativa percentuale che non rispetta le normative Euro 4.
Il governo sta esplorando ulteriori incentivi per l’industria automobilistica, con particolare attenzione alla riduzione delle emissioni. Nuovi piani per il noleggio a lungo termine sociale potrebbero essere implementati, offrendo bonus per chi rottama un veicolo inquinante. Si prevede che i benefici riguardino principalmente vetture elettriche, ma anche modelli ibridi potrebbero essere inclusi.
Recentemente, le immatricolazioni di veicoli sono diminuite, con un calo dello 0,5% rispetto all’anno precedente, a causa dell’attesa per i nuovi incentivi. Ci sono preoccupazioni anche riguardo all’esclusività dei bonus, riservati solo agli acquisti di veicoli elettrici, in un contesto di maggiore interesse per gli ibridi.
Le linee guida per l’accesso ai fondi sono restrittive, limitando il supporto a soggetti con un reddito Isee molto basso. Gli aiuti possono arrivare fino a 11.000 euro per redditi fino a 30.000 euro. Anche le microimprese possono ricevere un contributo, ma la cifra coprirà solo una parte del prezzo finale del veicolo.
Infine, poiché gli aiuti sono destinati a scopi ambientali, è possibile che siano privilegiati residenti in aree ad alta densità abitativa, creando potenziali disparità tra zone limitrofe. Attualmente, il ministero dell’Ambiente sta valutando l’espansione dei criteri di accesso, ma deve confrontarsi con normative europee stringenti. I fondi dovrebbero essere erogati entro il 30 giugno 2026, scadenza ultima per l’utilizzo delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza.