5.000 km con una ricarica: scoperto nuovo materiale per EV

Un recente annuncio ha acceso l’interesse del mercato: ecco la novità clamorosa.
Sta per arrivare una rivoluzione nel mercato automobilistico. L’annuncio ha suscitato l’interesse nel settore della mobilità elettrica, cambiando radicalmente la percezione di autonomia delle auto elettriche.
Infatti, sono in arrivo batterie che promettono autonomie fino a 5.000 chilometri con una sola carica, affrontando una questione fondamentale attuale: l’autonomia delle auto elettriche.
Questa è una tappa significativa per il settore. Molti potenziali acquirenti sono frenati dall’idea di acquistare veicoli elettrici a causa delle limitazioni di autonomia. Attualmente, le auto disponibili offrono in media un’autonomia tra i 300 e i 500 km, e anche i modelli più avanzati raramente superano i 700 km. La soluzione da 5.000 km potrebbe risolvere questo problema.
Autonomia da 5000 km: tutte le novità
La svolta è emersa da una ricerca condotta da un team di università sudcoreane. Il fulcro dell’innovazione è un nuovo tipo di anodo che sostituisce la tradizionale grafite con silicio, supportato da un innovativo legante polimerico.
Questa combinazione potrebbe aumentare la capacità della batteria di almeno dieci volte, permettendo di raggiungere autonomie fino ad ora impensabili.
Una novità clamorosa ma ancora lontana
Il silicio è noto per la sua capacità di immagazzinare energia, ma presenta anche problematiche legate alla sua espansione durante la ricarica, che può causare instabilità e deterioramento della batteria. La soluzione proposta dal team prevede un polimero a strati caricati, capace di legarsi più solidamente all’anodo grazie a forze di Coulombs e legami a idrogeno, che aiuta a contenere l’espansione del silicio e a preservare la stabilità strutturale del materiale.
L’introduzione di polietilenglicole migliora la flessibilità e favorisce la diffusione degli ioni di litio, consentendo di realizzare elettrodi spessi ad alta capacità. Il risultato è una batteria agli ioni di litio con una densità energetica notevolmente superiore a quelle attuali. Tuttavia, permangono dubbi sui tempi necessari per l’industrializzazione, che potrebbero risultare ancora troppo lunghi.