Storia

«Centomila in protesta contro il riarmo»

Il giorno più lungo dell’anno segna il ritorno dei pacifisti, con molteplici culture e linguaggi che si intrecciano. I cortei, all’ora prestabilita, si muovono verso il Colosseo, dove già si percepisce una partecipazione massiccia, stimata in almeno centomila persone.

LE NOTIZIE CHE ARRIVANO dal mondo esterno, in particolare da Gaza e da altri luoghi di conflitto, continuano a seminare paura. «Forse qui morire è l’unico modo di rimanere umani», si ascolta dal camion, citando testimonianze tragiche. Tuttavia, la reazione del corteo è quella di una gioia vibrante, una celebrazione della vita nonostante le avversità. Michela Paschetto, infermiera di Emergency di ritorno da Gaza, descrive una situazione difficile: «Abbiamo due cliniche che si occupano di medicina di base e pediatria. La situazione sta peggiorando, con un aumento dei pazienti malnutriti».

C’È IL SINDACATO, che sottolinea il legame tra guerra e condizioni lavorative. «Lì si muore e qui ci si impoverisce, per questo dobbiamo ribellarci», afferma Francesca Re David. Lungo il corteo è presente Michele De Palma, segretario Fiom, che respinge ogni intimidazione legata al dissenso. Associazioni e sindacati come Cobas, Clap e Usb si mobilitano, dando spazio a confronti tra sindacalismo e opposizione alla guerra, attraverso iniziative transnazionali. Si distribuiscono volantini che promuovono un’idea di sciopero europeo contro la guerra, enfatizzando la necessità di unire le lotte contro razzismo, sessismo e precarietà.

GIANFRANCO PAGLIARULO commenta la buona partecipazione del pubblico e invita a ricordare Gaza, oscurata dai media. Walter Massa esprime la sua convinzione che la mobilitazione debba avanzare insieme alle lotte sociali in Europa, respingendo l’uso delle armi per risolvere i conflitti. Sottolinea la necessità di un fronte ampio e conflittuale per affrontare le attuali problematiche sociali e politiche.

ECCO, LE OPPOSIZIONI parlamentari come si posizionano? Sono presenti alcuni rappresentanti politici, ma in numero limitato. Si notano presenze delle liste Dem, come Cecilia Strada e Marco Tarquinio. Verso le 15, Conte si unisce al corteo, accompagnato da altri membri del M5S e da un gruppo giovanile unito che comprende diverse organizzazioni politiche. Riporta un sentimento diffuso contro la corsa al riarmo, sottolineando che la guerra influenza negativamente anche la costruzione di diritti sociali e ambientali. Richiede unità e convergenza contro il riarmo e la guerra.


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