Cifrante nazista scoperta in villa, all’asta a 20.000 euro.

L’apparecchiatura era nel solaio di un’abitazione nel Nordest, requisita come quartier generale nel biennio 1943-1945. All’estero è stata venduta a 400.000 sterline.
Pure il modo in cui è finita da Bolaffi è un romanzo — anzi una spy-story, tutto da scrivere. La notizia è questa: per la prima volta in Italia, e appunto presso la celebre casa torinese, finisce all’asta un esemplare di Enigma, la macchina cifrante elettromeccanica usata dalle forze armate tedesche durante la Seconda guerra mondiale per «coprire» le proprie comunicazioni radio e telegrafiche.
Ultra contro Enigma
Per decrittarne i messaggi, gli inglesi inventarono quello che oggi chiameremmo un sofisticatissimo software, e all’opera vi si misero scienziati e matematici famosissimi, dal britannico Alan Turing al polacco Marian Rejewski. La sfida tra Enigma e Ultra è una di quelle che hanno regolato i tempi della seconda guerra mondiale.
Nelle mani degli 007 alleati
Poi, quando alcuni esemplari di Enigma caddero nelle mani degli 007 alleati, il compito degli scienziati di Bletchley Park, la base segreta dell’intelligence britannica, fu enormemente semplificato. Decrittare le comunicazioni tedesche divenne più facile.
A Londra vendute a 400.000 sterline
Quanto all’asta da Bolaffi, il via è previsto domani alle 15. Si comincia da un prezzo iniziale di 20.000 euro. È prevedibile che si salga di molto, visto che in passato pezzi simili sono stati aggiudicati a oltre 400.000 sterline.
Ritrovata nel Nordest italiano
Ma com’è finita «Enigma» da Bolaffi? Era custodita in un solaio di una villa storica nel Nord Est italiano requisita dalle forze armate tedesche. Nella rotta che seguì al 25 aprile, la Wehrmacht abbandonò tutto, e Enigma rimase lì, in mezzo ad altre «memorabilia» belliche, fino a essere recuperata dai “segugi” della casa d’aste.