La storia è un bene comune, l’eredità di Nora.

Alla Francia mancherà molto una figura come quella di Pierre Nora, scomparso il 2 giugno a novantatré anni. Presente su tutti i temi primari della vita francese e noto per le sue posizioni socialdemocratiche e liberali, era conosciuto anche come compagno di Anne Sinclair.
Nora è stato il creatore e il direttore delle collane di scienze umane dell’editore Gallimard, tra cui la Bibliothèque des sciences humaines (1966) e la Bibliothèque des histoires (1971). Queste serie hanno visto la pubblicazione di opere di figure chiave della cultura del Novecento, come Michel Foucault e Georges Duby.
Definendosi uno «storico pubblico», Nora ha sempre visto la storia di Francia come una questione collettiva. Nel 1974, con Faire de l’histoire, ha affrontato temi insoliti come il clima e i miti. La sua vena di storico si è espressa pienamente nel progetto di Les lieux de mémoire («I luoghi della memoria»), completato tra il 1984 e il 1993, in cui centotrenta specialisti hanno esplorato i significati di vari simboli della storia francese.
Nato a Parigi nel 1931 in una famiglia ebrea benestante, ha affrontato insieme ai genitori le difficoltà dell’occupazione nazista. In un contesto di responsabilità, Nell 2005 ha promosso l’associazione Liberté pour l’histoire per contrastare le "leggi della memoria".
Per decenni, Nora è stato un perno del mondo culturale francese. Ha raccontato molte personalità del panorama culturale nel suo secondo volume di memorie, Une étrange obstination (“Una strana ostinazione”, 2022), descrivendo incontri con figure come Michel Foucault.
Il trentennio definito “I trenta gloriosi” ha visto fiorire le scienze umane in Francia, ma alla fine del secolo scorso Nora ha espresso preoccupazione per il declino delle umanità e la diminuzione della lettura. Nel 2020 ha chiuso “Le Débat”, consapevole della fine di un’epoca.
In un ricordo personale, propongo un episodio del 2009, quando telefonai per offrire un articolo sulla crisi della sinistra. L’articolo venne accolto con entusiasmo, e si trasformò in un dibattito. Nora pubblicò diversi miei libri, tra cui Le Monstre Doux (2008), che ebbe un buon successo. In Italia non abbiamo avuto una figura simile, e il rimpianto per la sua mancanza è condiviso.