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Tajani: “Reazione di Israele inaccettabile. Mai i palestinesi fuori da Gaza”.

Un dolore immenso, Israele si fermi; i palestinesi non saranno mai cacciati da Gaza. Durante un’informativa alla Camera, il ministro degli Esteri condanna la reazione del governo israeliano al “terribile e insensato atto terroristico” del 7 ottobre, evidenziando che sta assumendo forme drammatiche e inaccettabili.

I banchi del governo e dell’opposizione sono affollati. Presenti, tra gli altri, il vicepremier, diversi ministri e i leader di vari partiti. L’attuale situazione a Gaza suscita un dolore immenso; la popolazione della Striscia paga un prezzo altissimo. Viene chiesto un cessate il fuoco: i bombardamenti devono finire, l’assistenza umanitaria deve riprendere e deve essere garantito il rispetto del diritto internazionale umanitario. Si esprime anche la necessità per Hamas di liberare immediatamente gli ostaggi.

É ribadito che l’espulsione dei palestinesi da Gaza non è e non sarà mai un’opzione accettabile. Si sostiene il Piano arabo a guida egiziana per la ripresa e la ricostruzione della Striscia, incompatibile con qualsiasi ipotesi di sfollamento forzato. L’Italia è pronta a contribuire a un’eventuale missione internazionale di pace nella Striscia di Gaza, sotto l’egida delle Nazioni Unite e a guida araba. Si sottolinea l’importanza del ruolo dei Paesi arabi moderati per costruire una nuova architettura politica e di sicurezza nella regione.

“Basta complicità”

Le opposizioni

Interviene il responsabile esteri del Pd, esprimendo preoccupazione per l’azione del governo italiano. Le parole del ministro vengono considerate vaghe e inadeguate. Si chiede che l’unico aiuto umanitario utile sia fermare Netanyahu, e che la distribuzione degli aiuti non debba essere militarizzata ma affidata all’Onu. Viene sottolineato che è tardi per le parole timide e imbarazzanti del governo, che sembra più amico di Netanyahu.

Scintille in aula si accendono quando si attacca il governo per i suoi “silenzi”. Il ministro più volte si volta sorridendo verso il parlamentare, il quale esprime che le risate non serviranno a nulla per alleviare le sofferenze palestinesi.

Il leader di Avs richiama l’attenzione sul silenzio del governo. Si denunciano le scelte non fatte e l’assurdità di non provare vergogna di fronte all’orrore. Viene chiesto che il governo faccia qualcosa, proponendo il riconoscimento dello stato palestinese.

Un deputato di +Europa, a margine, argomenta che Israele ha scelto una modalità privatizzata e militarizzata degli aiuti e che è necessaria una posizione multilaterale, sottolineando che gli aiuti umanitari non possono essere strumentalizzati.

Ricorda la complessità della situazione, sottolineando che ci sono stati segnali preoccupanti prima del 7 ottobre. Si accusa la classe dirigente di complicità in un genocidio e si condanna l’ipocrisia che emerge nel dibattito.

Infine, un leader di Azione sottolinea la necessità di sanzioni contro Israele e il riconoscimento dello stato di Palestina, affermando che la situazione a Gaza deve finire.


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