«Litigio tra Chiara Poggi e il suo assassino»
Negli atti di nove anni fa si trova la testimonianza di un anziano che affermava di conoscere la verità sull’omicidio di Chiara Poggi. L’uomo sosteneva di aver sentito una conversazione mentre lavorava nei campi. La sua testimonianza è stata citata in un’inchiesta a carico di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima.
Pochi minuti prima di essere uccisa, Chiara Poggi avrebbe avuto una discussione con il suo assassino. Questo racconto proviene da un presunto agricoltore che, la mattina del 13 agosto 2007, stava lavorando nei campi adiacenti alla villetta di via Pascoli a Garlasco. L’uomo rientrava nel fascicolo d’indagine dal 2016, anno in cui sono stati avviati accertamenti su Sempio, poi archiviati.
Le indagini dell’investigatore privato
Il racconto del contadino aveva suscitato l’interesse degli investigatori perché trattava di un evento non menzionato in precedenza. Nessuno aveva mai accennato a una presunta lite tra Chiara Poggi e il suo assassino. Il testimone era stato individuato da un investigatore privato nell’ambito di indagini su Sempio, attualmente l’unico indagato per omicidio volontario nella riaperura del caso. L’investigatore era stato incaricato di pedinare Sempio dai legali di Alberto Stasi, condannato per l’omicidio della fidanzata. Negli ultimi mesi, l’agenzia dell’investigatore privato è stata coinvolta in indagini su una società di sicurezza accusata di dossieraggi.
Perché il contadino avrebbe potuto sentire
Nei verbali delle indagini del 2016 si riporta che il 12 gennaio un uomo anziano si era recato al negozio di autoricambi della famiglia Stasi e affermava di conoscere la verità sull’omicidio. L’investigatore si recò poi nei campi dietro la villetta di via Pascoli, dove la ricognizione suggeriva che un agricoltore potesse effettivamente lavorare lì e sentire una discussione tra Chiara e il suo killer, fornendo ulteriori dettagli.



