Palermo, inaugurata sede Aned in ricordo dello zio in lager.

Un uomo di Palermo fu deportato nel campo di concentramento di Mauthausen, in Austria, dove morì un mese dopo il suo arrivo, all’età di 46 anni. Era il 1944 e svolgeva la professione di avvocato. A partire dalla sua storia, un nipote ha deciso di aprire a Palermo una sede dell’associazione nazionale familiari ex deportati nei campi nazisti, insieme ad altre due persone che hanno vissuto esperienze simili.
Il nipote, vicepresidente dell’associazione, spiega che si tratta di un’organizzazione apartitica e aconfessionale. Sono previste iniziative nelle scuole, mostre sulla memoria e convegni, per mantenere viva la memoria storica.
La storia dell’uomo ha inizio a Palermo, dove incontra una giovane cantante d’opera. Si innamorano e si trasferiscono a Milano, dove si sposano.
Nella città lombarda, si imbatte in una famiglia ebrea, i Colombo, che gli chiedono di occuparsi del caso del figlio Tullio, detenuto a San Vittore. Tullio, che possedeva un negozio di articoli sportivi, fu arrestato nonostante si fosse attenuto alle leggi razziali e morì in carcere. L’avvocato fu arrestato anch’esso solo per averlo difeso.
Si stima che lo sterminio nazista abbia coinvolto circa 12 milioni di persone, di cui la metà erano ebrei. È importante ricordare che, oltre agli ebrei, molte altre persone, come il nipote, persero la vita a causa delle leggi razziali, rischiando di cadere nell’oblio.