Elezioni comunali 2025: affluenza al 43,8%, a Genova 39%
Due milioni al voto: il test di Genova per il Campo largo
Oggi e domani si vota in quattro capoluoghi e in altri 122 Comuni (quasi 2 milioni, in totale, gli elettori chiamati alle urne), ma gli occhi sono puntati soprattutto su Genova. Qui si gioca la sfida tra il modello di governo del centrodestra, avviato 8 anni fa, e il «campo progressista», come lo definisce la sfidante Silvia Salis, che ha il supporto del Pd, M5S, Avs e alcuni esponenti di Azione e Italia Viva.
Nella ex storica roccaforte di sinistra, stando ai sondaggi, si svolge una competizione tra continuità e desiderio di cambiamento. Sulla piazza sono presenti anche diversi leader politici, sia direttamente che in collegamento. Lo scontro è tra Piciocchi, avvocato esperto di diritto amministrativo, e Salis, ex vice presidente del Coni e pluricampionessa di lancio del martello. I candidati totali sono 7 e questa frammentazione potrebbe essere decisiva per il risultato al primo turno.
Il ballottaggio è in programma l’8 e 9 giugno, insieme a 5 referendum abrogativi su lavoro e cittadinanza. Questo abbinamento potrebbe influenzare la competizione genovese, poiché i partiti di centrodestra potrebbero trovarsi nella condizione di sostenere Piciocchi e, allo stesso tempo, disertare le urne per i referendum, mentre nel Pd ci si interroga sulle posizioni degli esponenti dell’area riformista.
Nelle altre tre città al voto (seggi aperti oggi dalle 7 alle 23 e domani dalle 7 alle 15), solo a Ravenna il centrosinistra riesce a compattare le fila come a Genova. Alessandro Barattoni è il candidato del Campo largo per la poltrona che fu di Michele de Pascale, mentre il centrodestra si presenta spaccato con FdI e Forza Italia che sostengono Nicola Grandi e la Lega che schiera Alvaro Ancisi.
A Taranto le coalizioni risultano disunite: il Pd sostiene Piero Bitetti, il M5S Annagrazia Angolano, Fdi e FI Luca Lazzaro, la Lega Francesco Tacente.
A Matera, il sindaco uscente Domenico Bennardi si ricandida in solitaria, mentre il Pd appoggia Roberto Cifarelli. Il centrodestra sostiene Antonio Nicoletti.
Sul voto pesa l’incognita astensione. A Genova, la disaffezione è stata evidente già nel 2022, quando Bucci fu rieletto al primo turno con una affluenza di poco oltre il 44%. Anche alle recenti Regionali liguri, l’affluenza non superò il 45%. Gli sfidanti stanno cercando di mobilitare quante più persone possibile. Chi avrà successo potrà sfruttare questo fatto nelle urne.