Garlasco, l’avvocato di Andrea Sempio: «Comunista disadattato».
Si discute del legame tra un omicidio e uno scandalo legato al Santuario della Madonna della Bozzola. Alcuni, come Massimo Lovati, ritengono che Stasi conosca la verità ma taci per timore di vendette.
Nella seconda indagine sull’omicidio di Chiara Poggi si è parlato molto degli avvocati Angela Taccia e Massimo Lovati, che difendono Andrea Sempio. Taccia ha affrontato critiche per un post controverso sui social riguardo alla procura dopo che il suo assistito si è rifiutato di presentarsi all’interrogatorio. Lovati, in un’intervista, ha espresso le sue opinioni sul delitto, menzionando il Santuario della Bozzola.
Il Santuario della Madonna della Bozzola
Il Santuario si trova in provincia di Pavia, vicino Garlasco. Fu costruito attorno a un’immagine di una Madonna miracolosa, apparsa nel 1462. Nel 2014, un carabiniere travestito da prete ha registrato un tentativo di estorsione ai danni di un esponente del Vaticano, in cui coinvolti sono stati don Gregorio Vitali, il rettore del Santuario, e alcuni cittadini rumeni.
Chiara Poggi e Don Vitali
Don Vitali chiese al killer di Chiara di pentirsi. Nelle intercettazioni, il promotore di giustizia chiese di altre prove oltre all’audio dell’estorsione, ricevendo conferma dell’esistenza di video compromettenti. Don Vitali ha ammesso un solo atto sessuale in quanto «di debolezza» e la Chiesa gli ha vietato di celebrare messe pubbliche. La connessione tra l’estorsione e l’omicidio di Garlasco non è provata, ma Lovati propone una teoria basata sulla sua conoscenza del territorio.
Esorcismo e pedofilia
Lovati afferma che il Santuario era un luogo in cui si praticava esorcismo, accennando a precedenti casi di pedofilia. Riguardo a messe nere e sacrifici umani, afferma che non avvenivano nel Santuario, ma potrebbe esistere qualcosa di simile nelle vicinanze. Sostiene inoltre che Stasi avrebbe potuto pianificare la sua condanna per coprire il vero colpevole.
I colori di Garlasco
Lavati ipotizza che Stasi abbia accettato la pena per non affrontare la possibile vendetta di mandanti. Rifiuta di esprimere giudizi sulla famiglia Cappa, ma parla di un possibile coinvolgimento della Chiesa nell’omicidio di Chiara, paragonando la situazione a casi noti di scomparse e omicidi nella storia.
Il killer, il sicario
Lavati usa riferimenti letterari per spiegare l’abilità di un sicario e il modo in cui la morte di Chiara potrebbe aver confuso le indagini. Cita un caso storico per sottolineare la difficoltà di rintracciare tali figure.
La Chiesa assassina di Chiara Poggi?
Lavati afferma che Stasi non sa nulla della sua teoria e lo descrive come estraneo a certi ambienti. Sottolinea la sua stanchezza nell’affrontare la situazione legale, parlando di consulenze e possibili sviluppi futuri.
L’impronta
Giada Bocellari, legale di Stasi, discute la traccia numero 33, descrivendola come un’impronta con forte carico biologico. Esamina anche le pressioni ricevute durante le indagini su episodi legati al Santuario, pur non trovando legami diretti con la morte di Chiara.
I due assassini
Bocellari insiste che Chiara sia stata uccisa da più di una persona, descrivendo le dinamiche dell’omicidio in tre fasi. Sottolinea che vi sono segni di altre presenze durante il primo e il secondo attacco, mentre la scena del crimine diventa caotica nella fase finale.