Garlasco, scomparsa l’impronta 33 che incastrava Sempio.
Il reperto non è disponibile negli archivi della procura di Pavia né in quelli dei Ris di Parma. Tuttavia, l’altra impronta, quella 10, incompleta, potrebbe rivelare sorprese.
I legali di un indagato sarebbero pronti a depositare in procura una consulenza sull’impronta 33, per verificare la presenza di tracce biologiche. Ma della traccia, che corrisponde in 15 punti alla mano dell’unico neo indagato e riemersa dopo una nuova perizia, ci sarebbe solo una fotografia. Affinché l’impronta sia considerata una prova valida, sarebbe necessario analizzare il pezzo di intonaco dal quale la traccia è stata raschiata, situato sopra il terzo gradino della scala dove fu trovato il corpo. Quel pezzo di intonaco, però, non esiste più negli archivi della procura di Pavia né in quelli dei carabinieri del Ris di Parma, complicando le indagini. L’udienza del 17 giugno, riguardo a numerosi reperti non analizzati, si preannuncia complessa.
L’ex procuratore sulle nuove prove
Un ex procuratore, che archiviò le indagini, ha dichiarato che le nuove prove sono “inservibili e infruttuose”. Il suo legale ha affermato che, sebbene non abbia interferito nelle indagini, sta subendo un danno a causa della diffusione di notizie false e senza riscontri.
La speranza nell’impronta 10
Esiste anche un contatto papillare insanguinato sulla porta di casa, evidenziato dai Ris con luce UV e asportato. Si tratta dell’impronta 10, che ha otto minuzie, quindi pochi punti di comparazione. Tuttavia, un esame biologico su quella traccia potrebbe portare a nuovi sviluppi.