Caso Resinovich: il marito l’ha aggredita e soffocata.
Un uomo ha sorpreso la moglie all’interno di un parco, aggredendola con violenza, causando la sua morte a seguito di afferra menti e compressioni al volto.
Così, per la procura, è deceduta una donna di 63 anni scomparsa tre anni e mezzo fa. Il suo corpo senza vita è stato rinvenuto venti giorni dopo, inizialmente considerato un suicidio fino a quando una nuova autopsia non ha rivelato evidenti segni di un omicidio, dando una nuova direzione alle indagini.
L’uomo è stato iscritto nel registro degli indagati e gli investigatori hanno effettuato una perquisizione nella sua casa, portando via numerosi strumenti da lavoro, vestiti e guanti che potrebbero essere legati alla scomparsa. Video pubblicati sui social avevano costituito il suo alibi in passato.
Adesso, però, la procura sembra mettere in dubbio la sua versione. Un magistrato ha ipotizzato che sia stato lui a soffocare la moglie nella giornata della scomparsa, vicino al luogo dove il corpo è stato trovato.
La ricostruzione è emersa da una richiesta di incidente probatorio. Si è chiesto di ascoltare un ottantenne, vicino alla vittima, le cui dichiarazioni potrebbero rivelarsi rilevanti. Tra i due c’era una forte intesa e sono stati rinvenuti oltre mille messaggi tra loro. L’uomo ha sostenuto che avevano in progetto un futuro insieme, il che avrebbe potuto rappresentare un problema anche economico per il coniuge della donna.
Se questo possa essere considerato un movente è ancora incerto. Gli inquirenti mantengono il riserbo, così come l’indagato, che inizialmente era disponibile a parlare con i media, ora sembra non volersi esprimere.