Storia

Museo delle Antichità in Piazza dei Miracoli

Il progetto del Museo delle Antichità mira a trasformare il Camposanto monumentale di Pisa in un’esposizione con la collezione di sarcofaghi romani più antica del mondo, seconda in Italia solo ai Musei Vaticani. I lavori, avviati il 5 maggio, prevedono l’arrivo di una gru in piazza per proseguire con la prima fase ed i successivi allestimenti interni. L’intero progetto, con una collezione di oltre 300 opere, richiede un investimento di circa 4 milioni di euro, con apertura prevista per inizio 2027.

In un recente incontro, sono stati illustrati i dettagli del progetto, che offre una straordinaria raccolta di reperti egizi, etruschi, greci e romani, creando una narrazione unitaria centrata sul concetto di reimpiego: manufatti e testimonianze di epoche diverse, originariamente destinati a vari usi, sono stati reinterpretati nel tempo. Questo racconto metterà in evidenza il dialogo tra culture diverse, mantenendo traccia delle funzioni originarie delle opere, che potranno essere adattate a nuovi significati.

Il presidente dell’Opera della Primaziale ha sottolineato l’importanza di restituire un patrimonio culturale e civile, organizzando il materiale già custodito e rendendolo accessibile attraverso un progetto di valorizzazione. Il museo avrà oltre 3.700 metri quadrati per esposizioni, di cui 3.200 all’interno del Camposanto e 550 in nuovi spazi adiacenti.

La nuova ala, creata dopo il bombardamento del 1994, ospiterà le opere e garantirà l’accesso all’intera collezione senza opere in magazzino. Il percorso museale si integrerà con gli spazi esistenti, mentre i sarcofagi nel Camposanto saranno preservati e valorizzati come parte di un allestimento che ne esalterà il significato storico, religioso e artistico.

Si stima di presentare circa 350 opere, fra sarcofaghi romani, urne etrusche e sculture greche, molti dei quali erano custoditi nei depositi dell’Opera del Duomo. In particolare, un fregio romano con delfini e conchiglie, proveniente dalla Basilica Neptuni, sarà collocato in un ballatoio, permettendo ai visitatori di osservarne entrambi i lati.

Le origini del museo risalgono a prima del concetto di musealizzazione. Pisa, durante il periodo medievale, importò sarcofaghi da Roma che venivano riutilizzati per personalità locali, iniziando così una raccolta nel XI secolo, considerata la più antica al mondo. Il museo avrà un catalogo completo realizzato grazie a collaborazioni con ricercatori universitari.

Il progetto dei nuovi spazi

La progettazione dei nuovi spazi si inserisce in un concept ricercato. Il percorso museale di 550 metri quadrati inizia dalla Cappella Ammannati e include uno spazio espositivo di 270 metri quadrati con un ballatoio di 135 metri quadrati, accessibile tramite ascensore e scale. L’architettura del percorso riflette il valore delle opere esposte, con un lucernario sul soffitto che consente l’ingresso di luce naturale, creando atmosfere che arricchiscono l’esperienza visiva.

Il ballatoio, da cui si può ammirare il materiale espositivo, stabilisce un dialogo con l’esterno, permettendo ai visitatori di percepire il contesto geografico e storico. Da qui si gode della vista delle mura urbane e della torre, simbolo della potenza della repubblica marinara pisana.


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