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Scomparsa Maria Denisa Adas, la mamma teme il peggio.

Una madre continua a ripetere la frase “L’hanno presa”. La figlia, Maria Denisa Adas, una 30enne romana, è scomparsa dal 15 maggio a Prato. Dopo aver ricevuto convocazione dai carabinieri, la madre è andata in Toscana. Ogni sera, per diversi anni, riceveva messaggi dalla figlia che la rassicuravano sul suo benessere. Tuttavia, il 16 maggio il telefono era spento.

Le ricerche di Maria Denisa Adas

La procura di Prato ha aperto un fascicolo per sequestro di persona. Adas si trovava nella città toscana per motivi legati alla sua attività e alloggiava in un residence. Le ricerche sono state concentrate nella zona dei Lecci, a un chilometro e mezzo dalla struttura dove pernottava, utilizzando unità cinofile, droni, elicotteri e volontari. Sono stati esplorati sei punti, tra cui giardini e una pista ciclabile, ma non sono emerse evidenze.

Mistero sulla scomparsa di Maria Denisa Adas

Il mistero sulla scomparsa persiste. Gli investigatori hanno interrogato due amiche di Adas, una delle quali ha affermato che la ragazza era consapevole di trovarsi in pericolo. È stata vista per l’ultima volta nella sua stanza, dove tutto appariva in ordine e non c’erano segni di colluttazione. Mancavano però alcune valigie e i prodotti di bellezza, solitamente sempre con lei.

Quando è stata vista Maria Denisa Adas l’ultima volta

È stata ispezionata anche l’auto della donna, da cui sono stati prelevati alcuni oggetti per le analisi del DNA. Il residence è stato perlustrato, anche se la pioggia e il passaggio di persone potrebbero aver cancellato tracce. Inoltre, le telecamere hanno rilevato la presenza di due uomini, uno dei quali ha un alibi, mentre il secondo, presumibilmente l’ultimo cliente, è rimasto fino a tardi, ma non è ancora stato interrogato.

Analisi sulle chat

I carabinieri stanno analizzando anche i contenuti della chat di gruppo di Adas, dove la sera della scomparsa avrebbe segnalato un cliente “pericoloso”. Tuttavia, questo messaggio potrebbe essere stato alterato dopo il suo allontanamento. Inoltre, una testimone ha riferito di aver sentito Adas dire al telefono: “se mi trovano, mi ammazzano”. Questa frase ha dato avvio all’inchiesta, con un fascicolo aperto per sequestro di persona e tutte le ipotesi rimangono sul tavolo.


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