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Milano, 20enne muore in scooter dopo inseguimento.

Alle 3.30 di notte, un ragazzo ha perso il controllo del suo scooter, finendo contro un palo all’incrocio tra via Cassano d’Adda e via Marco d’Agrate. Gli agenti di polizia, allertati dal botto, si sono avvicinati.

Lo scooter, un Tmax nero, si trova con il muso accartocciato. Sull’asfalto ci sono fanali e detriti sparsi. Sull’isolotto spartitraffico, gli agenti hanno tracciato segni del gesso per indicare dove erano stati un casco e uno smanicato nero. Il giovane, di 20 anni, nato in Libia, è già in arresto cardiaco. L’impatto contro il semaforo è stato devastante e il ragazzo viene portato d’urgenza in ospedale, dove morirà nelle prime ore del mattino.

Le telecamere di un negozio dell’incrocio hanno ripreso la scena in modo chiaro. Il ragazzo tocca il cordolo, e in pochi istanti il Tmax perde pezzi mentre lui collide con il palo del semaforo. In quel momento, una volante della polizia si avvicina all’incrocio. I lampeggianti rimangono spenti fino a quando l’auto non si ferma.

Non c’è stato inseguimento. Gli agenti si fermano e scendono rapidamente per prestare soccorso. Il giovane era già scappato da una pattuglia poco prima, accelerando probabilmente per paura di essere controllato, poiché non aveva la patente e lo scooter non era di sua proprietà.

Il 20enne svolta a destra in via Cassano d’Adda, ma in pochi secondi gli agenti sentono il forte botto e si recano prontamente all’incrocio, trovando lo scooter a terra e il ragazzo contro il palo.

Per gli accertamenti, la procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti. Il Tmax e la volante della polizia sono stati sequestrati per analisi, e sembrerebbe non esserci stata alcuna collisione iniziale.

L’incidente ricorda un altro episodio avvenuto a novembre, quando un giovane è morto dopo un lungo inseguimento da parte dei carabinieri e un impatto simile. In quell’occasione, le perizie non hanno trovato segni di contatto tra i veicoli.

Entrambi i giovani coinvolti negli incidenti vivevano in zone vicine. Il 20enne era regolare in Italia e aveva precedenti di polizia. Si presume stesse tornando a casa, ma i dettagli sui suoi contatti rimangono incerti.

Mercoledì mattina, i familiari del ragazzo si sono recati presso l’ospedale. All’esterno, era presente un presidio della polizia. Alcuni amici hanno portato fiori al luogo dell’incidente, ricordando il giovane come una persona generosa.


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