News

Ius sanguinis limite a due generazioni: genitori o nonni italiani.

ROMA – Approvato definitivamente il decreto cittadinanza, che introduce una significativa restrizione riguardo all’acquisizione della cittadinanza italiana per gli oriundi. Con 137 voti favorevoli, 83 contrari e 2 astenuti, il provvedimento ha ricevuto approvazione finale, suscitando forti reazioni nelle comunità di discendenti italiani all’estero, in particolare in Argentina e Brasile.

La novità principale riguarda la limitazione dello ius sanguinis a sole due generazioni: d’ora in avanti saranno automaticamente cittadini italiani solo coloro che hanno almeno un genitore o un nonno nato in Italia. Inoltre, questi avi devono possedere, o aver posseduto al momento della morte, “esclusivamente” la cittadinanza italiana oppure essere stati residenti in Italia per almeno due anni continuativi prima della nascita del figlio.

Il decreto stabilisce che non acquista la cittadinanza italiana chi, nato all’estero, possiede contemporaneamente la cittadinanza di un altro Stato. Questa disposizione si applicherà retroattivamente anche a chi è nato all’estero prima dell’entrata in vigore del provvedimento, con alcune deroghe per le domande già presentate all’ufficio consolare o al sindaco entro il 27 marzo 2025.

Per i minori stranieri o apolidi discendenti da padre o madre cittadini italiani per nascita, il decreto prevede che possano diventare cittadini italiani se i genitori o il tutore ne dichiarano la volontà, oltre a risiedere legalmente in Italia per almeno due anni dopo la dichiarazione. Il provvedimento introduce inoltre una quota aggiuntiva nel decreto flussi per gli stranieri discendenti da un cittadino italiano e in possesso della cittadinanza di Stati con significativi flussi migratori italiani nel passato.

Infine, è stata prevista la possibilità di riacquisto della cittadinanza per chi sia nato in Italia o vi abbia risieduto per almeno due anni consecutivi e l’abbia persa per l’acquisizione della cittadinanza di un altro Stato, con un contributo di 250 euro per la procedura.

LE PROTESTE

Le reazioni più intense provengono dalle comunità di origine italiana in Argentina e Brasile, dove si parla di «tradimento» e «delusione». Il decreto è percepito come un ostacolo al ricongiungimento alle proprie radici culturali e familiari. In Argentina, dove gli iscritti ai registri consolari sono 1,2 milioni, si stima che tra i 12 e i 20 milioni di discendenti siano potenzialmente interessati dalle nuove disposizioni. In Brasile, le persone con origini italiane sono circa 30 milioni, di cui 20 milioni solo nello Stato di San Paolo.


Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio