Fine della Supersport 300: ecco le moto medie cilindrate.

La Supersport 300 termina il suo ciclo dopo 9 anni, senza aver raggiunto risultati significativi. Sebbene inizialmente fosse pensata come una categoria formativa, ha prodotto pochi talenti, fungendo principalmente da ripiego per piloti scartati dal motomondiale. L’unica eccezione degna di nota è Manuel Gonzales, che nel 2019 vinse il titolo con una Kawasaki e ora eccelle nel mondiale di Moto2.
Un’altra delusione riguarda gli aspetti tecnici e di mercato: le Yamaha R3 e Kawasaki Ninja 400, le sole moto davvero competitive, presentano una potenza insufficiente. La promozione di questo prodotto è stata limitata e nel 2026 debutterà una nuova categoria, la Sportbike. Un aspetto rilevante è la sicurezza: la scarsa potenza ha spesso costretto i piloti a gareggiare in gruppo, aumentando il rischio di incidenti, alcuni con conseguenze gravi o fatali.
Nuove prospettive
Dall’anno prossimo, la Sportbike entrerà in scena, con regolamenti ancora da definire. L’idea è quella di utilizzare moto di cilindrata media, simili a quelle del campionato di supporto del British Superbike. La nuova categoria promette un notevole valore tecnico, includendo modelli come Aprilia RS660, Triumph Daytona 660, Suzuki GSX-8S, Yamaha R7 e Ninja ZX-4RR. Questi mezzi sono già presenti in vari monomarca e offrono prestazioni significative sia in termini di ciclistica che di motore, adattandosi a piloti di diverse corporature.
Infine, la Sportbike avvicina la categoria alla Superport, rendendola non solo formativa, ma anche un passo più vicino alla classe di maggiore cilindrata, superando l’immagine di una serie di livello inferiore come era accaduto con la Supersport 300.