Indagini su dinamica e contratto.
Il catamarano Calita II, un yacht esclusivo noleggiabile per cifre intorno a 2 mila euro al giorno, è stato messo sotto sequestro in seguito all’indagine sul decesso di una giovane di 17 anni a Venezia. La ragazza si trovava a bordo della barca nell’area della darsena di Sant’Elena, è caduta in acqua e sembra sia rimasta impigliata con una cima all’elica, non riuscendo a riemergere.
La salma della giovane, studentessa dell’istituto nautico di Venezia, è a disposizione per una eventuale autopsia. Il fascicolo dell’indagine, affidata alla capitaneria di porto, sarà trasmesso al pm Stefano Buccini. Attualmente non ci sono indagati, ma in seguito potrebbero essere formulate accuse nei confronti di presunti responsabili.
L’incidente
Le circostanze dell’incidente sono ancora da chiarire. Secondo la famiglia, la ragazza era a bordo per il suo primo giorno di lavoro; sono in corso accertamenti per capire il suo ruolo nello staff di bordo. Non sono state richieste azioni di verifica allo Spisal, ma in base alle evoluzioni future potrebbero essere avviate ulteriori indagini.
Da ciò che è emerso, la giovane faceva parte dell’equipaggio, ma è necessario stabilire con quale inquadramento contrattuale. L’incidente è avvenuto al rientro del catamarano; sembra che la ragazza stesse aiutando nelle manovre di ormeggio quando è caduta in acqua, rimanendo impigliata a una cima. I soccorsi sono intervenuti rapidamente, ma i tentativi di rianimazione non sono stati efficaci. Sono disponibili per gli inquirenti le immagini delle telecamere e le testimonianze degli altri passeggeri.
Il catamarano è di proprietà della Novayacht, che si limita a noleggiare i propri mezzi a compagnie terze per il trasporto di turisti in laguna. Anche in questo caso, il catamarano era in funzione con una comitiva di circa dieci persone a bordo. La Novayacht ha comunicato di non poter fornire dettagli sulle dinamiche dell’incidente o sui rapporti tra i soggetti coinvolti, esprimendo le proprie condoglianze alla famiglia.
Il contratto
Il padre della ragazza ha affermato che ella era in prova e sembrava fosse il suo primo giorno di lavoro. Le indagini sono focalizzate a chiarire con quale titolo fosse sulla barca, poiché un periodo di prova richiede la stipula di un contratto.
Marino Masiero, presidente di Lagunamare di Assonautica Venezia, ha fatto riferimento a un «contratto di scuola-formazione-lavoro», un’informazione ripresa dalla Cgil di Venezia. Tuttavia, l’Istituto Nautico Vendramin Corner ha dichiarato che «Anna non stava svolgendo alcuna attività di Pcto che coinvolgesse la scuola». Dalle testimonianze di familiari e amici, sembra si trattasse di lavoro per guadagnare qualche soldo per l’estate. La questione richiede ulteriori verifiche, e il padre ha specificato che solo il comandante dello yacht potrebbe conoscere i dettagli del contratto.