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Posizionamento dell’Emilia Romagna: scopri di più.

Il riordino delle accise previsto dal decreto del 14 maggio avrebbe dovuto comportare, per il consumatore, una partita di giro: il gasolio avrebbe dovuto costare 1,50 centesimi in più al litro, 1,83 considerando l’Iva al 22%, mentre la benzina sarebbe dovuta scendere di conseguenza. Tuttavia, i dati hanno mostrato che, mentre il prezzo del gasolio è aumentato, quello della benzina è rimasto sostanzialmente invariato.

I dati emergono dallo studio dell’associazione basato sulle medie regionali calcolate dal Mimit. In autostrada, la benzina self service ha registrato una riduzione di 0,1 cent (-5 cent per un pieno di 50 litri), mentre il gasolio è salito di 1,5 cent al litro (+75 cent per un pieno), ovvero 15 volte tanto. A livello regionale, la benzina ha mostrato una diminuzione di appena 0,4 cent, risparmiando 20 cent per ogni rifornimento, mentre il gasolio ha subito un incremento di 1,3 cent al litro, pari a un costo aggiuntivo di 66 cent per un pieno, con un aumento del 225% rispetto alla benzina.

I dati sono stati analizzati giorno dopo giorno. Si era sperato che l’introduzione del decreto potesse aver ritardato l’aggiustamento di alcuni prezzi, ma il divario tra gasolio e benzina è rimasto immutato. Ciò ha portato a considerazioni di speculazione a danno degli automobilisti con auto a benzina.

Le regioni con il maggiore divario tra la variazione dei prezzi del gasolio e quelli della benzina sono la Calabria, con 1,4 centesimi al litro, seguita da Sardegna (1,2 cent) ed Emilia Romagna e Lombardia, entrambe con 1,1 centesimi. Per la sola benzina, le regioni che hanno maggiormente beneficiato del riallineamento delle accise sono Campania, Molise e Sicilia, tutte con una riduzione di 0,1 centesimi al litro. Per il gasolio, Calabria ha avuto l’aumento maggiore (1,7 centesimi), seguita da Lombardia e Liguria (1,6 cent), e dalla rete autostradale, Emilia Romagna, Puglia e Sardegna (1,5 cent).

È importante notare che, se per il singolo consumatore il riordino delle accise avrebbe dovuto essere una partita di giro, non lo è per le entrate fiscali. Se le accise di gasolio e benzina variano allo stesso modo, lo Stato potrebbe incassare di più. Nel 2024, in Italia, si sono vendute 8.603,8 migliaia di tonnellate di benzina e 23.520,6 di gasolio, oltre 2,7 volte in più per il gasolio. Anche se si deve considerare il regime agevolato per gli autotrasportatori, è specificato nel decreto che “le maggiori entrate derivanti dalle variazioni delle aliquote” saranno destinate al Fondo per il trasporto pubblico locale.

Si richiede quindi di fornire una stima sui maggiori incassi attesi e di regolare il ribasso delle accise sulla benzina rispetto all’aumento delle accise sul gasolio, affinché l’operazione non penalizzi ulteriormente gli automobilisti.


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