Consiglio dei ministri impugna legge della Provincia di Trento.
Il Consiglio dei ministri ha impugnato davanti alla Corte costituzionale la legge della Provincia autonoma di Trento, che ha aumentato da due a tre il limite dei mandati consecutivi per il presidente dell’ente. La Lega ha confermato la sua posizione contraria all’impugnativa, ma non c’è stato un voto ufficiale in tale direzione. Il governatore trentino, Maurizio Fugatti, ha descritto l’azione come un atto istituzionale pesante, mentre Mirko Bisesti, capogruppo della Lega in Trentino, ha sottolineato che si tratta di un attacco alla loro autonomia speciale.
La premier ha sempre ribadito la contrarietà al terzo mandato per i governatori, bloccando già le ambizioni di alcuni politici. La Lega, invece, sostiene questa possibilità, specialmente in merito a Fugatti, che aspira a un terzo mandato nel 2028, e alla situazione di Massimiliano Fedriga in Friuli Venezia Giulia. Quest’ultima regione sta vivendo una crisi politica che potrebbe influenzare ulteriormente l’equilibrio del centrodestra.
Fugatti aveva anticipato una scelta “politica” da parte del governo, avvertendo che la legge campana non riguardava le autonomie speciali. Oggi, la decisione di impugnare la legge è vista come un duro colpo alla loro autonomia e potrebbe portare a tensioni interne nella coalizione.
La legge trentina, approvata il 9 aprile dal Consiglio provinciale, permette ai presidenti della Provincia di svolgere un terzo mandato, in contrasto con quanto stabilito dalla legge nazionale. L’approvazione ha anche creato divisioni all’interno della maggioranza e di Fratelli d’Italia. Il Consiglio dei ministri ha impugnato la legge della Campania per consentire un terzo mandato, e ora la Corte costituzionale dovrà pronunciarsi anche sul caso del Trentino-Alto Adige, che gode di forme di autonomia particolari. Le posizioni dei ministri del governo sono state diverse, con alcuni favorevoli all’autonomia regionale di legiferare, mentre altri hanno sostenuto l’impugnativa.