Corrarati è il nuovo sindaco di Bolzano.
Al ballottaggio con il 51,03% dei voti batte il candidato del centrosinistra Andriollo
BOLZANO – Claudio Corrarati diventa il primo sindaco di centrodestra nella storia di Bolzano. L’imprenditore, ora politico, ha superato l’assessore uscente Juri Andriollo di 2 punti (51,03 a 48,97%, poco più di 700 voti).
Rispetto al primo turno, la forbice si è ristretta ma non abbastanza da consentire al centrosinistra di mantenere il controllo del municipio. È un passaggio storico per il capoluogo dell’Alto Adige, tradizionalmente governato dalla Democrazia Cristiana e successivamente dal Pd e dalle forze di sinistra.
«Abbiamo dimostrato che si può cambiare — ha dichiarato il neosindaco —. La gente si attende risposte e noi le daremo con i fatti. Del governo di centrodestra ci si può fidare. La coalizione è unita», ha aggiunto.
A Merano, la Svp con Katharina Zeller riconquista il Comune che era stato guidato da Dario Dal Medico (centrodestra) con un’importante vittoria (55 a 45%). L’appoggio del Pd ha pesato sulla vittoria di Zeller. Con la sconfitta di Dal Medico, i sindaci italiani in Alto Adige si riducono a due.
Dai dati, emerge che l’elettorato tedesco ha votato per il candidato del centrosinistra nonostante la Svp non abbia dato indicazione di voto. Tuttavia, la bassa affluenza (10 punti in meno rispetto al primo turno) ha giocato un ruolo decisivo.
Nello spoglio, Corrarati è sempre stato in testa. Dopo un quarto d’ora dalla chiusura dei seggi, il centrodestra era avanti di 20 punti percentuali; anche se il vantaggio si è assottigliato nel tempo, Corrarati non è mai sceso sotto.
Per l’assessore uscente, la partita è stata complicata fin dall’inizio. Due settimane fa, il divario di 9 punti ha sorpreso il centrosinistra, che non si aspettava di terminare così staccato, complicato da fratture interne.
Nei giorni scorsi, dichiarazioni di candidati delle liste escluse a favore di Andriollo sono giunte, mentre per Corrarati si sono espresse soprattutto le categorie economiche. «Non pensavo di risalire così tanto. È stata una bella sfida, peccato per la scarsa affluenza. Un sindaco eletto con una differenza di poche centinaia di voti significa che la città è divisa», ha commentato Andriollo.
Al di là dell’esito politico, fa discutere il dato dell’affluenza: sei elettori su dieci hanno disertato le urne. In alcuni quartieri, la partecipazione è stata particolarmente bassa. La campagna elettorale è stata caratterizzata da un approccio a basso profilo, e alla fine ha prevalso la voglia di cambiamento.