Alcaraz vince su Sinner a Roma; Jannik promette rivincita.
Sinner, gli alibi non mancano ma non li cercherà: appuntamento a Parigi
Carlitos si fa notare al calar della sera, mentre il sogno di Jannik Sinner di tornare in campo dopo tre mesi di stop e conquistare Roma sfuma. Jannik aveva già preparato l’ambiente: «Sono contento di essere arrivato in finale, qualsiasi sia il risultato della finale degli Internazionali». Tuttavia, è il pubblico a sperare in un finale diverso, ma la realtà si rivela più dura: 7-6, 6-1, un match che si è concluso dopo un solo set.
Vince Alcaraz, che ottiene il quarto successo consecutivo in campo Atp contro Sinner, il cui gioco è apparso congestionato dalla lunga inattività. Il vero Jannik non avrebbe mai sciupato due set point, ritrovandosi poi in difficoltà. Gli alibi sono diversi, ma Jannik non li cercherà: l’inattività fa sentire il suo peso, e certi automatismi si affinano solo con la competizione. La differenza tra Alcaraz e Sinner, in questo torneo, è evidente: Carlitos ha continuato a competere, mentre Jannik ha dovuto fermarsi. Ha affrontato diversi avversari ma ha esaurito le energie.
«Sono felice del mio approccio mentale, ho mantenuto una costanza di alto livello», afferma lo spagnolo, festeggiato dal coach Ferrero, consapevole dell’importanza di questa vittoria. Per Sinner si interrompe una striscia vincente, non perdeva un match dalla finale di Pechino dello scorso anno, dove anche in quel caso era stato battuto da Alcaraz. Con un cerotto sul naso e una ginocchiera, si notano i segnali di una potenziale difficoltà fisica, mentre nel secondo set ha mostrato segni di stanchezza, sebbene il talento di Carlitos non possa essere negato; ha costruito il suo successo con colpi pesanti, costringendo Jannik a impegnarsi al massimo.
La partita è stata decisa dai dettagli, in particolare quelle due occasioni sprecate da Jannik, la più significativa sulla seconda chance (servizio vincente di Alcaraz). «Bravo Carlos, ti batterò a Parigi! In questo momento sei il più forte sulla terra battuta» – dichiara il numero uno. Dopo tre mesi difficili, tornare a Roma è un segnale positivo. Sebbene avesse preferito un altro trofeo, riesce a portarne a casa uno speciale. Poi, con una battuta: «Grazie a mio fratello Mark, che invece di essere qui è andato a vedere la Formula Uno a Imola». Appuntamento a Parigi.